«Quanto accaduto nei giorni scorsi in Molise è preoccupante e impone una riflessione seria sulla gestione dell’emergenza-urgenza nella nostra regione. Un uomo di 45 anni colpito da ictus emorragico ha atteso ore prima di ricevere l’intervento neurochirurgico necessario. Ci chiediamo se il ritardo sia dipeso da falle organizzative, da una mancata applicazione dei protocolli o da una carenza strutturale che va colmata immediatamente», dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Roberto Gravina.
L’uomo, residente a Isernia, ha accusato un malore a Venafro il 15 marzo scorso ed è stato trasportato d’urgenza al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Veneziale” di Isernia. Una prima diagnosi ha indicato un ictus ischemico, determinando il trasferimento del paziente alla Stroke Unit dell’Ospedale “Cardarelli” di Campobasso per la terapia trombolitica. Successivamente, è stata riscontrata un’emorragia cerebrale, rendendo necessario un intervento neurochirurgico. Il trasferimento presso l’Istituto Neuromed di Pozzilli è avvenuto solo nella mattinata del 16 marzo 2025, dove il paziente è stato sottoposto ad un intervento chirurgico d’urgenza.
Gravina, insieme ai colleghi Andrea Greco e Angelo Primiani, ha presentato un’interpellanza urgente per fare piena luce sulla vicenda e chiedere alla Regione e all’Asrem se la procedura seguita sia stata conforme ai protocolli e quali siano state le reali motivazioni del ritardo.
«Già da sindaco di Campobasso, come amministrazione, impugnammo l’atto che definiva questo meccanismo per l’emergenza-urgenza, perché ritenevamo che non garantisse una risposta sanitaria efficace. Oggi vogliamo capire se il sistema è davvero in grado di trattare casi così gravi nel rispetto della golden hour. Per patologie di questo tipo, ogni minuto può fare la differenza tra la vita e la morte, e se non c’è una tempistica precisa e immediata, il rischio per i pazienti aumenta in modo esponenziale», prosegue Gravina.
Secondo il Piano Operativo Sanitario regionale, per l’ictus ischemico è previsto il trattamento presso la Stroke Unit del “Cardarelli” di Campobasso, mentre i casi di ictus emorragico devono essere trattati nei centri dotati di neurochirurgia, come l’Istituto Neuromed di Pozzilli. Tuttavia, in questo caso, il trasferimento è avvenuto solo molte ore dopo il primo ricovero. «Vogliamo sapere se la procedura seguita è stata corretta o se ci sono stati errori, ritardi evitabili o una mancata organizzazione nella gestione del trasporto del paziente. È indispensabile garantire un intervento tempestivo per un’emergenza tempo-dipendente come questa», incalza il consigliere pentastellato.
L’interpellanza chiede anche di verificare se siano previste modifiche ai protocolli attuali per evitare che si ripetano situazioni simili. «La sanità molisana deve essere in grado di rispondere alle emergenze senza esitazioni. I pazienti non possono pagare con la loro vita il prezzo di inefficienze o mancanze organizzative. Mi aspetto risposte chiare e impegni concreti da parte della Regione», conclude Gravina.
Salvatore: “Cosa non ha funzionato?” Depositata interpellanza gruppo regionale Pd
E’ stata depositata una interpellanza dei consiglieri regionali del Partito Democratico Alessandra Salvatore (prima firmataria), Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla sul caso del cittadino di Venafro colpito da ictus e trasportato dal Veneziale di Isernia prima al Cardarelli di Campobasso e, solo successivamente, al Neuromed di Pozzilli, dove ha subito un intervento neurochirurgico.
“La giunta regionale chiarisca il percorso diagnostico e terapeutico per i pazienti con ictus in Molise, spieghi in che modo la rete dell’emergenza-urgenza e la rete ictus sono organizzate e ci indichi anche quali azioni amministrative sono state adottate o saranno attuate per evitare che episodi simili si ripetano”.
La richiesta di chiarimento fatta al presidente Francesco Roberti e ai suoi assessori del gruppo regionale PD punta a mettere in luce le falle di un sistema che, evidentemente, non ha funzionato come avrebbe dovuto.
“Al di là di ciò che è scritto nei Programmi Operativi penso che i molisani abbiano diritto di sapere come è strutturata la rete dell’emergenza urgenza e quella per la cura dell’ictus. Non ci si può nascondere dietro i documenti, specie quando, ed è questo il caso, le previsioni di cura sono solo su carta e chi ha bisogno urgente di un servizio di neurointerventistica non trova risposte adeguate. Con tutti i rischi del caso e possibili conseguenze gravissime per i pazienti molisani”.