“A Ventotene, persone dalle diverse culture politiche (comunista socialista e liberale), tutte al confino e, dunque, accomunate dalla privazione delle proprie libertà, da parte del fascismo, e dalla contrarietà ad ogni dittatura, hanno sognato gli Stati Uniti d’Europa e scritto un documento universalmente riconosciuto come fondativo di una Europa federale, l’unica in grado di superare i conflitti tra Stati e garantire uno spazio di pace, di diritti e libertà fondamentali. A Ventotene è nata l’Europa che metteva al bando nazionalismi ed autoritarismi, responsabili delle guerre che hanno funestato il ‘900 e che, anche oggi, alimentano i conflitti in atto e le violazioni dei diritti umani. Spinelli, Rossi e gli altri hanno posto le basi dell’Europa dei diritti, del diritto, della pace e della giustizia sociale. Le parole della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, pronunciate ieri alla Camera, sul Manifesto di Ventotene, sono gravissime. È inaccettabile la sua manipolazione di un testo sacro per le Democrazie europee e per l’Unione e lo stravolgimento della realtà e della Storia che ne deriva. Siamo grati agli uomini ed alle donne di Ventotene, che hanno testimoniato con il loro impegno civile ed il sacrificio della loro libertà, quei principi in difesa dei quali quasi 50mila persone, sabato scorso, hanno scelto di manifestare, in nome di un’Europa che realizzi compiutamente il sogno di Spinelli e degli altri padri nobili dell’Europa federale e pacificatrice”.
Si unisce al coro di proteste dei parlamentari PD, sul discorso della premier durante il dibattito in vista del Consiglio Europeo, anche la consigliera regionale e componente della direzione nazionale dem Alessandra Salvatore.
“Le critiche al documento fondativo dell’UE, la sua replica e quella frase che ha scatenato le opposizioni in aula (Questa non è la mia Europa) ci spingono a ribadire la inadeguatezza di questo Governo nazionale e la nostra diversità, in termini di princìpi e valori democratici, rispetto a chi come Putin, Trump, Netanyahu, Milei, Orban, Erdogan, si sentono al di sopra della legge e legittimati a calpestare i diritti fondamentali dei singoli e dei popoli, in virtù della forza militare e del potere economico e tecnologico. Tante italiane e tanti italiani hanno reagito alla dittatura nazifascista a costo della loro vita. In loro nome ed in nome di tutti i popoli oppressi non si può consentire a questa destra di oltraggiare la memoria di chi l’Europa unita l’ha immaginata come un faro capace di proiettare luce e speranza, tra le macerie di un conflitto costato la vita a milioni di persone, ed ha contribuito a farla nascere. L’Europa federale come entità incompatibile con le guerre tra gli Stati membri e con ogni conflitto scatenato per esigenze di potere e di oppressione. E sabato in piazza eravamo un’unica onda azzurra a gridare esattamente questo e non altro.
Il dileggio al documento di Ventotene della premier Meloni, che sembra lavorare per gli interessi dei magnati russi ed americani, anziché per quelli degli italiani (e degli europei democratici) è una delle pagine più sconcertanti del suo mandato”.
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