Nel pomeriggio del 20 marzo personale della Squadra Mobile della Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza di aggravamento della misura cautelare nei confronti di un trentenne residente in un comune dell’hinterland del capoluogo, responsabile di maltrattamenti e lesioni nei confronti della compagna. L’uomo, già sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico di controllo, ha violato più volte la misura e, le conseguenti indagini svolte da personale della Sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile della Questura di Campobasso e dai militari della Stazione Carabinieri di Montagano, hanno permesso al P.M. titolare delle indagini di ottenere dal Tribunale di Campobasso l’emissione dell’ordinanza di aggravamento della misura con la sottoposizione dell’uomo agli arresti domiciliari. In particolare, l’indagato, nel corso degli ultimi mesi, aveva sottoposto la compagna a continui maltrattamenti consistiti in insulti, scenate e percosse che hanno portato la donna più volte a ricorrere alle cure del Pronto Soccorso. Neanche la successiva applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento aveva fermato le condotte dell’uomo che, in diversi episodi, aveva minacciato la donna per farle ritrattare le accuse ed ottenere la revoca del divieto.
Pochi giorni dopo, il 26 marzo, personale della Squadra Mobile della Polizia di Stato ha eseguito un’altra misura cautelare per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali commessi da un 45enne del capoluogo, nei confronti della moglie e dei tre figli minori (di 12, 11 e 9 anni). Il G.I.P. del Tribunale di Campobasso, a seguito degli accertamenti posti in essere dalla Polizia Giudiziaria, disponeva nei confronti dello stesso, il divieto di avvicinamento alle parti offese, con controllo mediante braccialetto elettronico. Nel corso degli anni l’uomo aveva progressivamente inasprito le sue condotte aggressive nei confronti della moglie, con insulti quotidiani, minacce, percosse e continue scenate di gelosia, anche in presenza dei figli minori. Il tutto reso ancora più grave dal costante abuso di alcool.
Dopo l’ennesimo episodio particolarmente violento, in cui uno dei figli minori si era frapposto all’uomo in difesa della madre, erano stati i figli stessi a chiedere alla donna di portarli via. Nonostante la successiva separazione legale tra i coniugi, le condotte dell’indagato non erano cambiate, tant’è che i figli minori non volevano frequentarlo nemmeno per i previsti periodi di visita stabiliti in sentenza di separazione, perché, anche in compagnia ed in presenza dei figli minori, l’uomo trascorreva tutto il tempo nei bar a consumare bevande alcoliche e a sperperare il proprio denaro alle videolottery.
I procedimenti sono nella fase delle indagini preliminari. Gli indagati potranno esperire, nell’ottica difensiva, tutti i rimedi processuali previsti dal codice di rito.
Le vicende in argomento rappresentano una tipologia delittuosa sempre più frequente, tant’è che nel corso di quest’anno, dai Carabinieri e dalla Sezione specializzata della Squadra Mobile della Polizia di Stato di Campobasso, sono già stati trattati più di 35 casi di “Codice Rosso”. La puntuale e costante attività di contrasto a tale preoccupante fenomeno è il doveroso e necessario impegno di questa Procura, al fine di prevenire che tali condotte sfocino in tipologie delittuose più gravi.
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