“Il mio silenzio non è omertà istituzionale. Per il rispetto che porto alla magistratura e ai pubblici ministeri, se devo dire qualcosa dovranno essere prima loro a sentirla”.
Il presidente della Regione Francesco Roberti, indagato per corruzione nell’ambito della maxi inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Campobasso, ha replicato questa mattina alle minoranze a Palazzo D’Aimmo durante la seduta monotematico del Consiglio regionale destinata alla mozione per la istituzione della Consulta per la legalità.
“Sull’argomento non ho detto niente prima, non l’ho fatto durante e forse non parlerò nemmeno dopo”.
Roberti, che ha chiesto tramite i suoi avvocati Mariano Prencipe e Giuseppe Stellato di essere ascoltato dai magistrati, sarà interrogato il 14 aprile.
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