Partecipata, interessata e combattiva. Si è tenuta ieri sera, nella sala consiliare del Comune di Riccia, l’assemblea pubblica per discutere del nuovo progetto di realizzazione del parco eolico “Quadrano”, che prevede l’istallazione di 15 aerogeneratori sui territori di Gildone, Cercemaggiore e Riccia.
Il secondo in pochi mesi, dopo quello “le Serre”, l’undicesimo degli ultimi anni.
L’incontro è stato aperto dal sindaco Pietro Testa, che ha illustrato le osservazioni contrarie presentate dal Comune, mentre il presidente del Consiglio Comunale Michele D’Elia, in maniera precisa e puntale, ha relazionato sulle criticità dell’opera e sull’impatto negativo che avrebbe sui territori interessati.
“In una parola, un vero e proprio ‘assalto’ al Fortore, non in funzione della transizione energetica, ma dei soliti interessi economici legati ad uno dei più grandi e controversi business dei nostri tempi, quello dell’eolico selvaggio”, il commento.
“Perché, ancora una volta è stato espresso chiaramente nel corso dell’incontro, nessuno è contro l’ambiente e la necessità di nuove alternative ai combustibili fossili, ma tutti siamo contro allo sfruttamento della nostra terra per soli fini speculativi.
Sia il progetto ”Quadrano” che quello “le Serre”, è stato ben spiegato nei diversi interventi, non rispettano le norme sulla distanza dal centro abitato e dalle strade. Redatti sulla carta senza tener conto di alcuna condizione di tutela, privi di relazioni per l’esproprio e dei contratti preliminari per l’acquisto dei terreni.
Anche l’Arsap, l’Agenzia regionale per lo sviluppo agricolo rurale e della pesca del Molise, ha espresso molte perplessità nelle sue osservazioni ufficiali, sottolineando gli “effetti negativi significativi sulla tutela della biodiversità, sul paesaggio, sul patrimonio culturale e sul settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali”. E il Molise ha già dato tanto in termini di produzione di energia eolica, con i suoi complessivi 300 aerogeneratori presenti su tutto il territorio regionale.
Ma, se da una parte non sembra esserci soluzione di continuità alle infinite richieste di nuovi parchi eolici, dall’altra sempre più forte è la consapevolezza popolare di non permettere la svendita della nostra regione.
Lo si è capito bene, ancora una volta, ieri sera nel Municipio di Riccia. Siamo noi, da sempre, i custodi del nostro ambiente, della nostra terra, delle nostre tradizioni e vocazioni e nessuno potrà più calarci dall’alto impianti che sono contro e non a favore del nostro sviluppo.
Per questo non ci fermeremo e, personalmente, approfondirò e segnalerò in sede legale ogni aspetto dubbio, sollecitando il Consiglio regionale ad estendere la mappatura delle aree non idonee alla installazione di questi impianti per tutelare l’agricoltura e il paesaggio, al fine di bloccare, anche per il futuro, la realizzazione di questi ‘mostri energetici’, che poco danno ma molto hanno già tolto al Molise.”
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