Dopo la morte di Papa Francesco, avvenuta lunedì 21 aprile, anche la dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale del Molise, Maria Chimisso, ha voluto esprimere un messaggio di riflessione, destinato ai dirigenti scolastici, ai docenti, al personale, agli studenti e alle loro famiglie.
“Carissime e carissimi,
con profonda commozione ci uniamo al cordoglio del mondo intero per la scomparsa di Papa Francesco, una figura che ha saputo parlare al cuore di credenti e non credenti, portando avanti una visione dell’umanità fondata sulla giustizia, sulla solidarietà e sull’educazione come strumenti di pace e cambiamento. Nel momento solenne e fortemente simbolico dell’ultimo saluto al Pontefice, desidero rivolgermi a tutte le scuole della regione, ricordando Papa Francesco non solo come guida spirituale, ma come uomo del dialogo, della semplicità e dell’ascolto.
Le sue parole sul valore dell’istruzione, più volte rivolte ai giovani, agli insegnanti e al mondo della scuola, restano una traccia viva e luminosa per il nostro impegno quotidiano.
«Educare è un atto di amore, è dare vita», diceva Francesco. Una visione che riconosce nella scuola il luogo per eccellenza della crescita umana, culturale e civile. In un tempo segnato da divisioni e incertezze, il Papa ci ha richiamati con forza al “patto educativo globale”, un’alleanza tra famiglia, scuola e società, per “formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni, e ricostruire il tessuto di relazioni per un’umanità più fraterna”.
La sua attenzione ai bambini, ai giovani e agli educatori è stata instancabile e ci ha ricordato che ogni studente è portatore di un sogno, e che la scuola ha il compito di custodirlo, accompagnarlo, farlo fiorire. Ci ha esortati a «non addomesticare i giovani, ma a educarli alla libertà», affinché possano essere protagonisti consapevoli del proprio tempo.
La scuola molisana, in tutte le sue componenti, rende omaggio a una figura che ha saputo parlare a tutti, senza retorica, con parole autentiche e gesti concreti. Lo ricordiamo come un educatore dell’umanità, che ha scelto la via dell’incontro e del rispetto, facendo della cultura del dialogo un orizzonte etico e pedagogico.
Invito ciascuna scuola della nostra regione, nei modi e nei tempi che riterrà più opportuni, a dedicare un momento di riflessione su Papa Francesco, affinché la sua eredità culturale e morale possa continuare ad animare il nostro lavoro educativo e il cammino dei nostri studenti.
Con viva partecipazione“.
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