Il Consiglio regionale nella seduta di questa mattina ha approvato con voto espresso a maggioranza la rimozione dell’immobile di proprietà regionale denominato “ex hotel Roxy” di Campobasso, censito al catasto al foglio 122, dal Piano delle alienazioni immobiliari della Regione Molise, proposto dalla Giunta regionale con deliberazione n. 55 del 28 febbraio 2025.
Ha illustrato all’Aula il provvedimento il consigliere relatore, Roberto Di Pardo, presidente della Prima Commissione, lo stesso organo consiliare che ha svolto l’attività istruttoria sull’atto in esame, esprimendo parere favorevole. Sono seguiti gli interventi per esprimere la propria posizione politica e la conseguente determinazione di voto dei consiglieri Gravina, Fanelli, Salvatore, Di Pardo e l’assessore Iorio.
Gravina: “Su Ex Roxy si recupera una nostra proposta, ora si ascolti la città”
Oggi in Consiglio regionale è stata presentata ufficialmente la Delibera di Giunta n. 55 del 28 febbraio 2025, con cui si mette la parola fine – almeno formalmente – all’operazione di vendita dell’ex Hotel Roxy. Dopo oltre un anno di stallo, annunci e contraddizioni, la Regione ha deciso di rimuovere l’immobile dal piano delle alienazioni per destinarlo alla realizzazione della nuova sede regionale.
Una scelta che arriva in ritardo, dopo che era già stato comunicato chiaramente il disinteresse da parte di Invimit.
«Sin dall’inizio avevamo detto che si trattava di un progetto irrealizzabile. Lo avevamo detto con chiarezza, e i fatti ci hanno dato ragione. Si è perso tempo inutilmente, mentre era già noto che non ci sarebbe stato alcun interesse per l’acquisizione» ha commentato Roberto Gravina, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle.
Ma, secondo Gravina, il punto oggi non è solo il fallimento della vendita, bensì quello che accadrà da qui in avanti.
Nel corso della discussione, Michele Iorio ha comunicato che la Regione intende utilizzare il progetto vincitore del concorso di idee bandito anni fa per l’area dell’ex Roxy.
«Una notizia che di fatto conferma in pieno ciò che ci eravamo permessi di proporre già in tempi lontani quando si siedeva in Comune, dove già allora si denunciava il rischio di cementificazioni di un’area verde ovvero il Romagnoli. Riprendere l’idea del concorso di idee già aggiudicato era l’unico percorso edilizio che quantomeno tutelava anche i bisogni dei cittadini campobassani» ha commentato Gravina.
E ha poi concluso:
«La Regione dovrà ora procedere tenendo conto del contesto urbano e delle prerogative della comunità locale. Campobasso non è un semplice contenitore, ma un attore da coinvolgere in modo diretto e trasparente. È fondamentale che la città sia parte integrante di ogni scelta che riguarda uno spazio così centrale e simbolico del suo tessuto urbano».