Ci sarebbe anche il carcere di Campobasso fra le case circondariali coinvolte nell’operazione del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli e del Nucleo Investigativo Centrale del Corpo della Polizia Penitenziaria, che questa mattina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale (22 in carcere e 4 agli arresti domiciliari), emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli, Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 26 soggetti, ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e corruzione per commettere atti contrari ai doveri d’ufficio. È quanto sarebbe emerso dalle carte e dalle notizie circolate nelle scorse ore, riportate peraltro dai giornali campani. “In Molise non ci sono agenti penitenziari coinvolti“, ha affermato in maniera categorica il segretario del sindacato di Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo, dopo le opportune verifiche. “Sono tre gli agenti raggiunti da misure cautelari, di cui uno in pensione, e riguardano Secondigliano“. Di Giacomo, che terrà una conferenza stampa in Campania, ha condannato l’azione dei colleghi indagati, ferma restando la dimostrazione delle accuse in giudizio. Anche fra i detenuti, non ci sarebbero misure cautelari nel carcere di Campobasso. Restano dubbi a Larino, dove nelle scorse ore sarebbero state notificate alcune misure cautelari a carico di detenuti originari del Napoletano (probabilmente trasferiti in Molise successivamente) anche se attualmente non è confermato che possa trattarsi della medesima operazione.
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