Una festa immortale, viva, che dopo tanti anni continua ad essere fondamentale per la storia italiana. Il 25 aprile è il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia – nel 1945 – proclamò l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti. La Resistenza è stata il punto di partenza della futura Repubblica Italiana e ogni anno, in tale data, non solo viene celebrata la “liberazione” ma vengono omaggiati i Caduti italiani e rafforzati i principi repubblicani e democratici. Quest’anno l’appuntamento ha rappresentato occasione per condannare la guerra in Ucraina e l’invasione della Russia. “La Resistenza è chi si oppone a un’invasione straniera“, ha detto il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel suo messaggio odierno.
Anche in Molise in diverse località sono state organizzate manifestazioni e celebrazioni per la tradizionale ricorrenza. A Campobasso l’amministrazione comunale, la Prefettura e l’Anpi, alla presenza delle forze militari e di polizia, hanno deposto una corona d’alloro alla base del Monumento ai Caduti, in piazza della Vittoria. In provincia di Isernia, l’evento commemorativo su Monte Marrone, nel territorio fra Rocchetta al Volturno e Scapoli, in presenza di istituzioni, associazioni, studenti e sindacati, con l’omaggio al cippo funebre di Giaime Pintor. A Termoli è stato esposto uno striscione da parte di Anpi “Partigiani per la Pace” ed è stata scoperta una targa in memoria di Basso Sciarretta, partigiano, pittore, scultore e poeta.
Sindaco di Campobasso, Gravina: “Non dare mai per scontati i valori fondanti della nostra democrazia”.
“La giornata della Liberazione che festeggiamo per la settantasettesima volta, è ancora, inconfutabilmente, il punto cardine della costruzione democratica del nostro paese. Lo è perché alla lotta e alla Resistenza, ai sacrifici di tanti, è seguito il momento di una ricostruzione nazionale non semplice ma, per quanto lunga e complicata, indirizzata verso una coesione sociale che tenesse conto della necessità di assicurare, a ogni italiano, di poter vivere in comunità, liberamente ma responsabilmente, verso se stessi e verso gli altri. Da quel momento, da quel 25 aprile di settantasette anni fa, costruire la pace è stato il presupposto per rendere davvero liberi ogni giorno gli italiani, con la consapevolezza che di questa libertà e di questa pace siamo in ogni occasione, anche in quelle appartenenti al nostro vivere quotidiano, corresponsabili.
I valori democratici che il giorno del 25 aprile rappresenta hanno reso la nostra nazione un paese capace di accogliere senza tentennamenti chi dai soprusi, dalle guerre e dalle persecuzioni, cerca ancora oggi scampo. Ricordare quanto costò alla nostra nazione poter affermare la propria libertà, liberandosi dalla dittatura nazifascista e dalle tragedie umane che provocò in tutto il mondo, è necessario e giusto per assicurare che quei valori fondanti della nostra democrazia non vengano dimenticati o peggio ancora dati semplicisticamente per scontati e che, invece, vengano trasmessi, senza interruzioni e manipolazioni di sorta, di volta in volta, alle giovani generazioni.”
Presidente della Provincia e sindaco di Termoli, Francesco Roberti: “Lavorare ogni giorno per garantire principi cardine di un popolo civile”.
“Un 25 aprile diverso dagli altri. La Festa della Liberazione quest’anno, infatti, riecheggia ancora più forte, perché, da oltre due mesi, stiamo constatando come i valori di libertà, autodeterminazione dei popoli e democrazia si debbano sempre tutelare, senza dare nulla per scontato. L’Europa sta vivendo una situazione che, forse, nessuno avrebbe potuto immaginare nel 2022. Una guerra, un qualcosa di inaccettabile con la pace da assicurare il prima possibile. Gli italiani conoscono bene cosa significhi la parola Resistenza: un concetto che, se da un lato, mette in evidenza il patriottismo di chi ama la propria terra; dall’altro, comporta anche dolorose perdite e distruzione. L’Italia ha la fortuna di avere avuto persone che hanno combattuto per la libertà e la democrazia. Oggigiorno, noi non possiamo far altro che lavorare per garantire alle generazioni presenti e future la possibilità di continuare a vivere con la serenità di veder assicurati i principi cardine di un popolo civile. Ma, come detto, non occorre dare nulla per scontato e ricordare, soprattutto ai più giovani, con quanti sacrifici siano stati perseguiti quei valori che, dal Secondo dopoguerra, ci hanno consentito di vivere in una Nazione democratica, libera e garantista”.
Anpi: “La persona e la libertà di autodeterminare la propria vita al centro della società e della politica”.
“La ricorrenza del 77° anniversario del 25 Aprile cade in un momento particolarmente delicato della vita sociale politica ed economica del nostro Paese. L’auspicata fine della pandemia da Covid che sembra non avvicinarsi e i troppo vicini rumori di guerra oltre a creare uno stato di insicurezza sociale, portano con sè anche una crisi economica che pensavamo di aver lasciato alle nostre spalle. Ribadiamo che le politiche territoriali, nazionali e internazionali debbano avere come pensiero forte di riferimento la Persona nella sua complessità e nella sua unicità nella sua sacrosanta libertà di autodeterminare la propria vita.
L’articolo 11 della nostra costituzione recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa [–] alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali [–.]; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni ; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo” Con un costante riferimento anche al citato articolo la giornata noi la dedichiamo alla pace, alla sollecitazione dei cittatini, agli artefici della politica e delle economie affinchè trovino accordi di pace prima possibile e orientino le azioni future al mantenimento della pace.”
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