Si apre un nuovo capitolo per il Centro di Medicina Necroscopica – Unità di Chirurgia Formativa dell’I.R.C.C.S. Neuromed. Con il “Microsurgical course”, i giovani specializzandi neurochirurghi hanno potuto eseguire per due giorni un addestramento pratico in prima persona, “hands on” nella definizione anglosassone. Sotto i loro bisturi e i loro microscopi c’erano tessuti capaci di riprodurre alcune delle condizioni che un neurochirurgo si trova davanti quando è in sala operatoria. Come le placente, donate alla scienza da giovani madri, grazie alla collaborazione con l’Istituto Clinico Mediterraneo di Agropoli. Un nuovo capitolo di un cammino iniziato da qualche mese, che conferma il Neuromed punto di riferimento in un settore complesso come quello della neurochirurgia. “I primi tre corsi – dice il dottor Paolo di Russo, che assieme ai dottori Nicola Gorgoglione, Arianna Fava e Michelangelo De Angelis ha curato l’organizzazione delle due giornate – sono stati focalizzati sull’apprendimento delle nuove tecniche di intervento per meningiomi e neurinomi del basicranio. Con questo quarto appuntamento abbiamo deciso di cambiare tipologia, dedicandoci alle suture vascolari, che danno una mano in più al neurochirurgo per il trattamento di patologie come aneurismi e malformazioni vascolari. Per questo motivo abbiamo avuto il piacere di invitare il collega, dottor Mattia del Maestro, che è uno dei massimi esperti in questo tipo di attività”.
“Le micro-suture – dice il dottor del Maestro, Neurochirurgia dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novare – sono una tecnica utilizzata per anastomosi vascolari, cioè per intervenire su arterie che possono essere rotte o danneggiate, oppure per creare dei bypass, oltrepassando quindi la patologia che affligge un tratto dell’arteria stessa. Questa è una attività di grande aiuto al neurochirurgo, e sicuramente deve far parte del suo bagaglio di competenze. Un corso come questo è quindi prezioso per completare il percorso di formazione dei giovani neurochirurghi, che possono esercitarsi con tutti i materiali e modelli disponibili per questo tipo di procedure. L’impegno di un centro come il Neuromed in questo campo contribuisce al miglioramento dei servizi ai pazienti nel centro – sud Italia”. “Saper utilizzare queste tecniche per un chirurgo – aggiunge il dottor De Angelis – è importantissimo per poter salvare la vita dei pazienti. Stiamo infatti parlando di patologie che spesso possono diventare molto gravi in poco tempo, e portare a morte il paziente. Allenarsi, saperle utilizzare, per un giovane neurochirurgo significa essere pronto anche a questo”. “Ciò che abbiamo notato, in questo come nei corsi precedenti – commenta il dottor Gorgoglione – è il grande interesse da parte di tutto il panorama neurochirurgico italiano a venire qui, a partecipare, chi come tutor chi come discente, a un evento che ci ha dato come al solito grandissima soddisfazione”. “Questi corsi – dice il professor Vincenzo Esposito, responsabile dell’Unità di Neurochirurgia II – che sono ormai diventati una parte integrante del lavoro del nostro Dipartimento, sono motivo di lustro per l’Istituto Neuromed e per la Regione Molise. Sono la realizzazione un percorso iniziato circa 20 anni fa dal nostro Maestro, professor Giampaolo Cantore, e costituiscono l’inizio di un nuovo viaggio che vede il Neuromed al centro del palcoscenico formativo Nazionale ed Europeo. Sono motivo di stimolo e di crescita per i discenti ma non di meno per noi docenti che continuiamo ad aggiornarci e metterci in gioco grazie all’interazione con le nuove generazioni”.
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