L’idea iniziale di una rigenerazione dell’area, lanciata in un incontro dell’aprile del 2021 dal vescovo Padre GianCarlo Bregantini, ha preso corpo grazie al contributo professionale di Officna delle Idee, Associazione Itria, Fondazione Ebbene. Al progetto, allo stato, sono interessate 13 comunità: Boiano, Campochiaro, Colle d’Anchise, Castelpetroso, Cantalupo, Guardiaregia, Macchiagodena, Roccamandolfi, San Massimo, San Polo Matese, Spinete, Sant’Elena Sannita, Santa Maria del Molise. Nel corso della conferenza è stato presentato il sito (www.ecomuseodelmatese.it), realizzato da Officina delle Idee, e le mappe tattili realizzate dall’Associazione Itria. Il documento di programmazione elaborato e approvato è un modello di sviluppo locale che pone al centro il cittadino che è l’attore della rigenerazione del territorio invertendo totalmente il paradigma fin qui utilizzato: dal concetto di “turista visitatore estraneo” a “cittadino temporaneo della comunità” che è reso partecipe delle scelte e delle attività di quella comunità. Diventa quindi fondamentale il modello di accoglienza, la formazione delle persone. La necessità di avere personale specializzato.
I sindaci hanno ribadito all’unanimità l’urgenza di avere da parte della Regione Molise bandi per guide turistiche. La condivisione con gli attori per la riuscita del progetto è fondamentale. Solo così, hanno ribadito i sindaci, il progetto di sviluppo locale aggregato e di rete che può innestare un processo di innovazione sociale, coesione e inclusione attraverso la valorizzazione del patrimonio religioso, culturale, ambientale, esperienziale turistico dei rispettivi ambiti territoriali volto alla costruzione di un benessere di tutte le comunità. Nel progetto l’area del Matese è vista come un grande laboratorio di innovazione sociale e culturale di rilevanza nazionale ed europea, luogo di sperimentazione di metodologie, buone pratiche e per il contrasto all’abbandono e il recupero delle aree interne che sono valore aggiunto e non negatività. Il territorio del Matese inteso non solo come luogo fisico, ma come l’insieme delle culture, delle relazioni, degli attori che hanno vissuto e fanno riferimento ad esso e del suo patrimonio materiale e immateriale. In particolare il turismo religioso e la forte spiritualità che si intreccia con i luoghi, i centri storici, le contrade rurali, le comunità, le persone, le produzioni. L’obiettivo a medio termine è quello di posizionare l’area come meta complementare per i viaggiatori, pellegrini e turisti che andranno a Roma per il Giubileo 2025. Da settembre i sindaci attiveranno i laboratori locali di condivisione in una forma di festival dell’ecomuseo, come proposto e progettato da Officine delle Idee, con il coinvolgimento anche delle scuole per l’apertura del cantiere Ecomuseo del Matese – destinazione turistica verso il Giubileo del 2025. In contemporanea saranno attivati laboratori verso l’accessibilità universale.
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