Saranno anche non molisani ma Claudio Lotito e Lorenzo Cesa, candidati all’uninominale nel collegio molisano a Senato e Camera per il centrodestra, nell’incontro di questa mattina al Centrum Palace di Campobasso hanno sottolineato che si sentono già adottati da questa terra e che lavoreranno sodo per ricambiare la fiducia degli elettori. A fare loro eco anche l’eurodeputato Aldo Patriciello. “Meglio un rappresentante non molisano ma che lavori per il Molise e che abbia un peso politico forte a Roma rispetto a un gruppo di molisani che non sono in grado di far sentire la propria voce”. La frecciata è ovviamente diretta agli uscenti parlamentari del M5s, di cui, continua Patriciello, “scommetto che molti molisani non ricordano neanche il nome”. Per Cesa la priorità è costruire una “cabina di regia con chi sta a Roma, amministratori della regione e associazioni locali, e successivamente essere il più concreti possibile, senza chiacchiere e con molti fatti”. Il segretario nazionale Udc ha garantito il suo impegno. “Sarò il lobbista dei molisano. Sono originario di un paesino e sono abituato a parlare con la gente”.
Lotito, imprenditore noto fra le altre cose per essere il patron della Lazio, ha risposto alle polemiche sul candidato venuto da fuori. “Non voglio essere uno straniero, né un invasore. Voglio parlare con la gente ed essere la cassa di risonanza di ognuno di voi. Voi mi sottoporrete i problemi e io a questi problemi cercherò di dare risposte e soluzioni con la caparbietà che mi ha sempre contraddistinto. Sono abituato a fare le cose e non a vendere sogni”. Sulle possibili voci dell’acquisto del Campobasso calcio. “Bisogna capire una cosa. Il calcio deve essere una espressione mediatica del territorio. Per questo motivo do già la mia disponibilità affinché il calcio in questo territorio ritorni a livello professionistico”. A prendere la parola, prima di Cesa e Lotito, sono stati i tre candidati di Forza Italia sul proporzionale: Annaelsa Tartaglione, deputata uscente, Armandino D’Egidio e Nicola Cavaliere, rispettivamente consigliere e assessore regionali. Altra presenza di peso al tavolo dei relatori è stata quella di Antonio Tajani, europarlamentare, vicepresidente del Partito Popolare Europeo, vicepresidente e coordinatore unico nazionale di Forza Italia. “Vogliamo continuare ad essere il primo partito in Molise”, ha affermato. “Il popolarismo europeo fa parte di questa regione che ha recuperato punti dal dopoguerra in poi. Ora, però, è necessario che il Molise ottenga il suo riscatto”.