Non aspetta l’ultimo giorno disponibile per rivolgere l’ultimo appello. La campagna elettorale per Lorenzo Cesa è formalmente terminata oggi, poi saranno le urne a parlare il 25 settembre. Il candidato alla Camera per il centrodestra, nel collegio uninominale del Molise, sceglie ancora il Don Guglielmo di Campobasso per incontrare la stampa. Mentre attende qualche minuto il “collega” candidato al Senato, nonché amico di lunga data, Claudio Lotito, ne approfitta per fare il punto della situazione, mettendo insieme appunti raccolti durante il tour regionale ed impressioni che sono rimaste nella sua mente dopo essere entrato in contatto con le persone. “Sono e sarò a disposizione di tutti”, ha detto il segretario nazionale Udc. “Il mio lavoro non termina domenica, continuerò ad essere presente in questa regione, dove è stata inaugurata in queste settimane una stagione di confronto che porterà passo dopo passo risultati importanti”. Cesa non si risparmia nell’elencare, per l’ennesima volta, i problemi affrontati nel confronto con amministratori, associazioni (“che fanno un lavoro straordinario sul territorio e in supporto alle persone in difficoltà”), lavoratori, imprese, cooperative, mondo universitario. Come fosse un agenda di lavoro da portare a Roma, con l’auspicio da parte di Cesa di essersi tolto di dosso l’etichetta di “invasore” e da parte dell’elettorato di non essere illusi. D’altronde i molisani i loro problemi li conoscono, ciò di cui hanno bisogno ora sono stimoli e soluzioni. Uno dei punti chiave, ha sottolineato l’onorevole, sarà la sanità pubblica, “di cui dobbiamo azzerare il debito e raddoppiare le risorse, 600 milioni di euro non sono sufficienti per un territorio piccolo ma complesso come il Molise”. E poi: insistere sulla superstrada per garantire un collegamento veloce fra i due estremi della regione; ottenere finanziamenti per combattere il dissesto idrogeologico (“Sono stato a Castelpizzuto, mi sono impegnato in prima persona per risolvere il problema della frana”); frenare lo spopolamento. “Vogliamo fare squadra, restare e risolvere insieme le questioni più spinose. La politica per vincere deve basarsi sul NOI”.
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