La Cgil, assieme a tante associazioni, ai sindacati internazionali e a tutti coloro che decideranno di partecipare, sabato 8 ottobre a Roma chiederà all’Italia e all’Europa di rimettere al centro i temi del lavoro e della giustizia sociale e al prossimo Governo rilancerà le dieci proposte che sono il cardine dell’attuale piattaforma sindacale e della contestuale discussione congressuale. Tra i punti del decalogo: l’aumento di stipendi e pensioni; l’introduzione del salario minimo e una legge sulla rappresentanza; il superamento della precarietà; una vera riforma del fisco; la garanzia di una misura universale di lotta alla povertà, come il reddito di cittadinanza; la sicurezza nei luoghi di lavoro; un tetto alle bollette; un piano per l’autonomia energetica fondato sulle fonti rinnovabili. Al termine della manifestazione, dalle ore 19 alle 22, è prevista l’apertura straordinaria della sede nazionale della Cgil, in corso d’Italia 25. Per l’occasione saranno organizzate delle visite guidate e verrà presentata l’opera restaurata dell’artista Ennio Calabria danneggiata durante l’assalto del 9 ottobre scorso. L’apertura straordinaria proseguirà anche domenica 9 ottobre, Queste le iniziative in programma: alle 9.30 la tavola rotonda, che sarà moderata dalla vicesegretaria generale della Cgil Gianna Fracassi, ‘Una rete internazionale antifascista per lavoro, diritti e democrazia’. Prenderanno la parola: Gilbert F. Houngbo direttore generale Oil (videomessaggio); Luca Visentini segretario generale Confederazione europea dei sindacati; Oliver Roepke presidente Gruppo lavoratori comitato economico e sociale europeo; Gianfranco Pagliarulo presidente Anpi; Luigi Sbarra segretario generale Cisl; PierPaolo Bombardieri segretario generale Uil; Camilla Piredda coordinamento nazionale Udu. Concluderà Maurizio Landini. La CGIL del Molise ha organizzato diversi autobus che partiranno da Termoli, Campobasso, Isernia e Venafro. Dalla sede di via Mosca si ribadisce che la manifestazione è stata organizzata in tempi non sospetti, a prescindere dall’esito delle recenti elezioni politiche. Una considerazione necessaria partendo dal fatto che la storia ultracentenaria della CGIL ha rafforzato il concetto di sindacato autonomo ma non indifferente e per ribadire con determinazione – proprio ad un anno dal vile attacco squadrista alla sede nazionale della CGIL- è una Repubblica antifascista per legge e non certo per opinione.
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