Sarà un perito, nominato dal presidente della Corte d’Assise, a trascrivere i contenuti delle chat ricavate dai telefonini e scambiate la sera del 24 dicembre 2021 fra le persone coinvolte nell’episodio di via Vico degenerato nella morte del 38enne campobassano Cristian Micatrotta, raggiunto da una coltellata fatale alla gola. E’ una delle eccezioni accolte dai giudici popolari questa mattina nel Palazzo di Giustizia di Campobasso, dove si è aperto il processo a carico di Giovanni De Vivo, imputato di omicidio premeditato. L’eccezione è stata presentata dal difensore di quest’ultimo, l’avvocato Mariano Prencipe, che si è opposto alla produzione in giudizio delle trascrizioni fatte dai Carabinieri, ritenendo opportuna – a garanzia delle parti – la nomina di un perito terzo per (ri)effettuare l’operazione che costituirà una prova molto importante per la ricostruzione della vicenda e per l’esito processuale. Accolte anche altre richieste della Procura – nella persona del pm Elisa Sabusco – e delle parti civili, costituite dai fratelli e la compagna della vittima, e rappresentate dagli avvocati Fabio Albino, Domenico Fiorda e Roberto D’Aloiso. Ammesse quindi le parti in giudizio e la formulazione dei testimoni che sfileranno nelle prossime udienze. I primi 9 saranno ascoltati nell’udienza del 2 marzo.
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