Secondo filone del processo nato dall’inchiesta antidroga “Drug Market” condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Campobasso che il 1 marzo 2019 portò all’esecuzione di 11 ordinanze di misura cautelare e altre denunce a piede libero. All’esito del dibattimento davanti al giudice monocratico del Tribunale di Campobasso, Tommaso Barbara, chiamato a pronunciarsi su posizioni considerate più marginali rispetto al primo filone – che si è concluso con la sentenza di Appello a fine 2020, passata in giudicato – sono state emesse due sentenze di condanna e tre di assoluzione. In particolare, dopo un esame attento ed equilibrato da parte del magistrato delle ricostruzioni della Procura e delle tesi dei legali difensori, sono stati scagionati un 50enne e una 40enne, rappresentati dall’avvocato Andrea Sellitto, che ha fatto leva, in particolare, sul mancato riscontro oggettivo delle accuse rivolte ai suoi assistiti in riferimento allo spaccio di stupefacenti, tesi accolta dallo stesso pm Francesco Santosuosso che al termine della requisitoria ha chiesto l’assoluzione per i due imputati. Medesima situazione per un terzo soggetto, difeso dall’avvocato Silvio Tolesino, che è stato scagionato dalle accuse. Condanna infine di pochi mesi di reclusione per due imputati, la cui difesa è stata curata dagli avvocati Michele Fiorella e Nicandro D’Apollonio, che sono riusciti comunque a far cadere diversi capi d’imputazione in sede di dibattimento, facendo riconoscere, per l’unico rimasto in piedi, la lieve entità del fatto, riconosciuta dal comma 5 dell’articolo 73 del DPR 309/1990.
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