Alla vigilia di una campagna elettorale per le elezioni regionali che finora ha parlato molto di candidati e candidate che comporranno le liste e poco di programmi e di strategie di sviluppo, la CGIL rilancia una proposta che impegni la futura classe dirigente molisana e i corpi intermedi produttivi e sociali a sottoscrivere un Patto per il lavoro e per il clima.
“L’obiettivo, in realtà più volte rilanciato”, spiega il segretario generale Cgil Molise, Paolo De Socio, “è quello di comporre la condivisione di un progetto per il rilancio e lo sviluppo del Molise che abbia come scopo primario il rispetto di alcuni indirizzi fondamentali: la sostenibilità; il lavoro sicuro, dignitoso e di qualità; l’esigibilità territoriale dei diritti Costituzionali come salute, istruzione, mobilità; il contrasto alle diseguaglianze; il governo etico e solidale verso la transizione ecologica. In un contesto di crisi generalizzata le regioni del mezzogiorno – tra le quali il Molise – hanno sempre più difficoltà a delineare un quadro di sviluppo che possa ridurre il divario esistente con le regioni che, per diversi fattori, nella storia recente sono state investite da processi evolutivi in termini di crescita complessiva e, di conseguenza, in termini di qualità della vita. La marginalizzazione del mezzogiorno, peraltro, rischia di essere acuita da provvedimenti Legislativi di emanazione nazionale che stanno prendendo forma in questi giorni e che parlano di deleghe attribuite alle Regioni su materie delicate (sanità, istruzione, infrastrutture…) rilanciando la proposta preoccupante di autonomia differenziata. I pilastri costituzionali che hanno caratterizzato la prima storia repubblicana hanno la necessità di essere rafforzati con una comunione di intenti che permetta, anche al Molise, di comporre un quadro complessivo che rilanci, in primis, il diritto al lavoro sicuro e dignitoso, il diritto alla cura e all’istruzione, la salvaguardia dell’occupazione e il contrasto alle diseguaglianze. In questo contesto, la sfida va coniugata con l’emergenza climatica che può essere il collante tra interessi multipli e intergenerazionali, se viene intesa come opportunità di condividere una strategia unica che sicuramente dovrà seguire anche gli indirizzi nazionali ed europei ma che in chiave locale dovrà dare pieno sostegno all’economia e alla società, ricercando nuovi modelli di sviluppo sostenibile e anche un orientamento chiaro rispetto al lavoro del futuro. Fattori indispensabili per la creazione di nuovo lavoro sono legati all’accelerazione dei processi di digitalizzazione territoriale e a quelli di formazione e riqualificazione orientati sicuramente verso la transizione ecologica. Appare indispensabile implementare la diffusione, anche culturale, dell’idea di creazione di energia attraverso fonti rinnovabili valorizzando il concetto di progresso legato alla tecnologia e alla ricerca intesa come fattore di sviluppo e di benessere per larghe fasce della popolazione e per una convivenza sostenibile tra uomo e ambiente.
Solo inserendo elementi di solidarietà e condivisione nella discussione politica e nella programmazione si potranno ridurre le fratture economiche, sociali, ambientali e territoriali che caratterizzano da sempre la nostra regione.
La CGIL MOLISE, quindi, rilancia ancora una volta una questione di metodo e di democrazia per la composizione di uno scenario che ripristini e rafforzi la qualità delle relazioni tra istituzioni e rappresentanze economiche e sociali e per l’auspicabile composizione di un Patto per il lavoro e per il clima.
La consapevolezza delle legittime diversità non deve mai prendere il sopravvento sul riconoscimento reciproco del ruolo che ciascuno dei soggetti svolge nella società.
La CGIL MOLISE è convinta del fatto che, soprattutto in periodi di sfide epocali caratterizzate da crisi diffusa e da profonde trasformazioni anche della domanda/offerta di lavoro, sia prioritaria la condivisione degli obiettivi strategici e della conseguente assunzione di responsabilità che passa anche attraverso concetti maturi di democrazia e rappresentanza. Nell’assemblea generale che si è svolta mercoledì 24 maggio a Campobasso, il gruppo dirigente molisano del sindacato, ha condiviso l’esigenza di richiamare la necessità di introdurre – nel dibattito politico – un livello alto di attenzione anche sulle vertenze dell’area di crisi complessa e sui blocchi delle produzioni delle realtà industriali molisane che determinano perdita di salario, cassa integrazione o processi di riconversione che, essendo proposti in un sistema selvaggio che non prevede automatismi di ricollocazione occupazionale, determinano l’avvio irreversibile delle procedure di licenziamento diffuso. Proprio su questi argomenti sarà proseguita una campagna di assemblee che ha già caratterizzato la fase preparatoria della grande manifestazione nazionale che si è tenuta lo scorso 20 maggio a Napoli. Inoltre, la CGIL del Molise ha messo in cantiere una serie di iniziative per i mesi di giugno e luglio che affronteranno i temi dei diritti universali, sociali e costituzionali. I primi appuntamenti sono fissati per la metà di giugno a Fossalto, dove sarà rilanciata la campagna informativa contro l’autonomia differenziata e a Termoli dove verrà proposta un’idea di sviluppo delle aree interne da proporre anche attraverso sistemi solidali, integrati e qualificanti di accoglienza dei migranti. La CGIL Molise ha preso l’impegno di organizzare anche una campagna informativa sull’emergenza climatica e sull’utilizzo delle fonti rinnovabili. Infine, è stata messa in cantiere, sempre nei mesi estivi, un’iniziativa di carattere interregionale Abruzzo – Molise sul tema dell’automotive considerata l’affinità di interesse degli indotti che insistono su territori come quelli della Val di Sangro e di Termoli”.
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