Il Movimento Regionale dei Cristiano Sociali del Molise dal mese di Aprile 2016 ha promosso di concerto con operatori sociali, associazioni, familiari di disabili gravi e gravissimi, amministratori locali e volontari una petizione popolare tesa a salvaguardare l’autonomia del Servizio Politiche Sociali della Regione Molise, potenziando le strutture tecniche e promuovendo il consolidamento degli Ambiti Territoriali e dei Piani Sociali di Zona in linea con la legge quadro regionale n. 13 del 06.05.2014, del suo Regolamento di Attuazione n. 1/2015 e del Piano Sociale Triennale Regionale approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale nella seduta del 1° dicembre 2015 con Delibera n. 313. “In particolare – spiegano la coordinatrice regionale Piera Liberanome e Chiara D’Amico e Roberta Iacovantuono del coordinamento provinciale – il Movimento dei Cristiano Sociali si è battuto a tutela dei disabili gravi e gravissimi del Molise, sollecitando ogni utile mutamento del Programma per la Non Autosufficienza finanziato con 2.691.000 euro dell’annualità 2015 e riferito al periodo 1° giugno 2016 / 31 maggio 2017, evidenziando immediatamente l’errore di previsione della spesa del 20% dei care giver, nel mentre non erano stati monitorati i bisogni dei 426 disabili gravi presi in carico fino al 31 maggio 2016 per proporre servizi domiciliari socio–assistenziali mirati. A distanza di un anno dall’azione promossa dal Movimento dei Cristiano Sociali del Molise si registra la paralisi delle attività del settore, il blocco dei bandi dell’Obiettivo Tematico 9 del FSE-POR 2014-2020, il blocco delle borse lavoro, l’assenza di ogni raccordo con i Centri per l’Impiego per la presa in carico dei soggetti svantaggiati, la sottodotazione finanziaria del settore e come nota più dolente il sostanziale fallimento del Programma per la Non Autosufficienza per il periodo 01.06.2016 / 31.05.2017. A due mesi dalla chiusura del Programma risultano presi in carico per l’assegno mensile pari a 400 euro meno del 20% dei 426 disabili gravi e gravissimi assistiti fino al 31 maggio 2016, nel mentre i servizi alternativi socio-assistenziali domiciliari hanno avuto una serie di difficoltà ad essere attivati a causa dell’assenza di un monitoraggio preliminare sui bisogni differenziati ed individualizzati dagli aventi diritto, dall’assenza di una struttura tecnica di raccordo regionale sull’attività degli Ambiti Territoriali e della criticità a tenere insieme in una Regione che ha il sistema sanitario commissariato da 10 anni, le politiche sociali con le politiche sanitarie. Onde evitare un danno ai disabili gravi e gravissimi del Molise, urge un intervento del Ministero del Lavoro teso a verificare l’accaduto e a definire ogni utile soluzione di modifica al Programma per la Non Autosufficienza”.
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