La chiamano “mafia dei pascoli” ed è uno dei business più appetiti da Cosa Nostra. L’inquietante fenomeno rappresenta uno degli affari “legali” più in voga tra la malavita organizzata, e consiste nell’affitto di importanti quote di terreni con il solo ed unico scopo di incassare i fondi messi a disposizione dall’Unione Europea per la zootecnia.
A lanciare l’allarme è Coldiretti Molise che ha prontamente recepito le preoccupazioni manifestate dalla Federazione provinciale di Coldiretti Isernia, la quale in una specifica missiva ha chiesto ai Comuni, che hanno la titolarità sotto forma di proprietà o uso civico di terreni a pascolo, di compiere attente verifiche tese ad assicurarsi che sui terreni affittati o concessi, per l’esercizio del pascolo, siano effettivamente presenti gli animali; specie nel caso in cui gli imprenditori, affittuari o concessionari, non fossero molisani.
In taluni casi, potrebbe infatti trattarsi di un espediente con lo scopo di poter mettere a frutto i titoli collegati ai terreni destinati a pascolo, senza poi esercitare l’effettiva attività di pascolamento degli animali. Il fenomeno è già presente nelle cronache giornalistiche in Abruzzo, e si starebbe espandendo in altre regioni del centro-sud Italia.
Ogni anno l’Unione Europea mette a disposizione diverse centinaia di milioni di euro a favore della zootecnia e per il miglioramento dei pascoli montani, cifre che evidentemente possono attirare l’interesse della malavita. Parliamo di finanziamenti che invece di servire allo sviluppo di queste aree potrebbero diventare risorsa per le mafie.
A confermarlo è l’ultima relazione della Direzione investigativa antimafia, che cita alcuni provvedimenti interdittivi emessi nei confronti di aziende zootecniche con sede legale a L’Aquila e Pescara “per collegamenti con organizzazioni mafiose campane e foggiane”. In particolare, il contesto attenzionato dai provvedimenti amministrativi è riconducibile ad aziende agricole – si legge nella relazione – “che mediante raggiri sui pascoli fantasma, avrebbero frodato l’Agea (Agenzia Erogazioni in Agricoltura) al fine di ottenere indebitamente l’erogazione di contributi comunitari e aiuti pubblici per l’alpeggio/monticazione dei capi di bestiame in aree montane dislocate tra le province di Foggia (Comune di Monte Sant’Angelo) e L’Aquila (nell’area del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga)”.
Tutto gira attorno ai titoli Pac (Politica Agricola Comune), che rappresentano il valore in base al quale si ha il diritto di avere i contributi comunitari a sostegno dell’agricoltura. I titoli vengono attribuiti a ogni ettaro di superficie: per ogni titolo l’azienda deve avere la disponibilità di un ettaro di terreno e poiché in Italia il sistema dei titoli non fa differenze tra le varie Regioni, ecco che si scatena la corsa ad accaparrarsi i pascoli montani, solo con l’obiettivo di “coprire i titoli”.
In Italia parliamo di ben 3,2 milioni di ettari. La truffa, dunque, si verifica quando soggetti malavitosi, direttamente o tramite società fittizie, che sui pascoli non allevano né producono assolutamente nulla, riescono a diventare destinatari di questi fondi.
Coldiretti Molise ritiene importante che la situazione debba essere attenzionata anche nella nostra regione. “In proposito – evidenzia l’Organizzazione – bene ha fatto la Prefettura di Isernia, in una nota del 18 aprile scorso, a richiamare l’attenzione di tutti i Sindaci della provincia, sul corretto utilizzo dei terreni gravati da uso civico e sul regolare esercizio del pascolo oggetto di provvedimento concessorio (c.d. fida pascolo), da parte dei proprietari degli animali”.
Ma quello che secondo Coldiretti va sottolineato è l’inciso, laddove S.Ecc. il Prefetto “…richiama l’attenzione sulla necessità della prevenzione di infiltrazioni mafiose nel settore di cui trattasi, non potendosi escludere l’interesse all’occupazione di porzioni del demanio locale al solo scopo di accedere a fondi europei/statali, senza che ne segua l’effettiva attività di pascolo degli animali”.
Concordando pienamente con quanto scritto dal Prefetto, in qualità di massima autorità provinciale di pubblica sicurezza, Coldiretti Molise auspica una “rigorosa attività di controllo del territorio per tutelare i tanti allevatori onesti e garantire la corretta e congrua assegnazione dei pascoli necessari al proprio bestiame”. La presenza degli allevatori e dei propri animali, delle diverse razze, equivale a garantire la tutela del grande patrimonio ambientale e paesaggistico presente sul nostro territorio, contrastando allo stesso tempo il fenomeno dello spopolamento e del dissesto idrogeologico che, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti.
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