Colpo di scena dal Palazzo di Giustizia, che di fatto rimette le cose a posto in linea con le stime e i calcoli che erano già stati fatti dai media e dalla politica nelle ore successive ai risultati definitivi delle elezioni regionali. L’Ufficio elettorale della Corte d’Appello di Campobasso, dopo la proclamazione degli eletti che aveva modificato i “pronostici” in merito all’assegnazione dei seggi in Consiglio regionale a Fratelli d’Italia – 5 invece di 4, a scapito di ‘Il Molise in buone mani-Noi Moderati’ – e quindi permesso ad Aida Romagnuolo (quinta eletta di FdI) di rientrare a Palazzo D’Aimmo, al posto dell’ufficioso Roberto Di Pardo (Noi Moderati), sindaco di Petacciato, ha fatto dietrofront. I seggi per Fratelli d’Italia saranno quattro. Fuori Romagnuolo. Dentro Di Pardo. Motivo? Una svista. Esatto: un errore di trascrizione. Niente di grave, anche se c’è da chiedersi come sia potuto succedere. Di fatto Di Pardo, che già pregustava la sua elezione, è passato dalla “doccia fredda” di una esclusione probabilmente non comprensibile alla gioia di aver centrato effettivamente il risultato: 48 ore in cui le emozioni sono cambiate molto velocemente. Che dire di Romagnuolo? Il giorno dopo aver saputo di essere stata riconfermata a Palazzo D’Aimmo già commentava le dinamiche regionali, come la candidatura di Agnone a Capitalia italiana della Cultura, firmandosi – legittimamente – come consigliera regionale. Non aveva fatto i conti con la svista dell’Ufficio elettorale che evidentemente – nonostante l’ottimo risultato raggiunto in termini di preferenze – l’aveva premiata per errore.
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