Presieduto da Quintino Pallante è tornato a riunirsi nella mattinata il Consiglio regionale. Ad inizio seduta il presidente della Regione, Francesco Roberti, dopo aver riferito sulla composizione della nuova giunta e sulle deleghe assegnate a ciascun assessore, ha illustrato all’Aula i punti salienti del suo programma di governo per la XIII Legislatura.
“La madre di tutte le priorità e criticità è rappresentata dalla sanità”, ha affermato. “Va riproposto un modello di gestione che forse non è stato efficiente negli anni passati, così come vanno rivisti i ruoli del personale dell’Asrem. Tante volte nelle Unità operative sanitarie si rischia di lasciare i reparti per finire comodamente nei cosiddetti luoghi amministrativi. Abbiamo più amministrativi che personale a lavoro nelle corsie. Ancora oggi abbiamo difficoltà a comprendere i centri di costo e quali sono le entrate”.
Un appello sull’aspetto più politico di questo inizio legislatura e del rumore creatosi intorno alla composizione della giunta.
“Ognuno deve mettere da parte le proprie ambizioni e lavorare solo per gli interessi dei molisani. Se l’appello viene recepito in maniera intelligente, credo che riusciremo ad invertire la tendenza in questa regione” (intervento completo sulla pagina istituzionale YouTube del Consiglio regionale: seduta n. 6 del 31 luglio 2023).
Si sono quindi svolti gli interventi degli esponenti dei diversi gruppi consiliari di minoranza nei quali sono state espresse le valutazioni su quanto ascoltato ed esposte le singole posizioni politiche. In particolare sono intervenuti i consiglieri Micaela Fanelli, Angelo Primiani, Roberto Gravina, Massimo Romano, Alessandra Salvatore, Andrea Greco, Vittorino Facciolla. Ha concluso il dibattito con la sua replica il presidente della giunta. Prima della chiusura della seduta, il presidente Pallante ha convocato ad horas, per mercoledì 2 agosto prossimo, l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e, a norma di Regolamento per il funzionamento dell’Assemblea legislativa, la Commissione per la verifica dell’elezione dei consiglieri e le quattro Commissioni consiliari permanenti. Sia la Commissione per eleggibilità che le Commissioni permanenti, ai fini della loro piena operatività, saranno chiamate ad eleggere i loro rispettivi Uffici di Presidenza.
Gravina: “Le linee programmatiche del presidente sono state elenco obiettivi mancati dalla passata consiliatura di centrodestra”
“Nel corso del mio primo intervento in Consiglio regionale, così come ho augurato buon lavoro ai neo assessori presenti in aula, avrei voluto salutare e augurare buon lavoro anche al presidente della Regione e al presidente del Consiglio che però hanno lasciato l’aula consiliare poco dopo la lettura delle loro linee programmatiche”, ha così aperto il suo primo intervento in Consiglio regionale quest’oggi Roberto Gravina, nel corso della seduta convocata per permettere al presidente della Giunta Regionale di comunicare la composizione della Giunta ed il successivo programma di governo.
“Il risultato elettorale è stato chiaro, il centrodestra ha stravinto, – ha ribadito Gravina – ma adesso la campagna elettorale è terminata e non possiamo non avvertire un disagio diffuso per la poca considerazione mostrata da parte del nuovo governo regionale per quello che di fatto è e deve sempre essere il ruolo anche propositivo delle forze politiche dell’opposizione.
Le linee programmatiche enunciate oggi dal presidente Roberti non sono state altro che l’elenco di una serie di obiettivi mancati proprio dalla scorsa consiliatura di centrodestra, ovvero da esponenti politici che siedono nuovamente in consiglio regionale e che non hanno scoperto di certo solo oggi quelle problematiche che dovrebbero togliere il sonno a tutti per la gravità della situazione che producono.
Non è stato spiegato dal centrodestra come si vogliono fare le cose, che azioni si vogliono compiere. Si continua a ripetere solo il temine di filiera istituzionale che sta sempre più diventando la dimostrazione di un’affermazione di manifesta incapacità di programmazione. Scelte autonome da parte di questo governo regionale non se ne vedono all’orizzonte, né in riferimento ai nodi da sciogliere ancora per quanto riguarda la composizione della Giunta, né in merito a come si giungerà magari ad approvare questo bilancio che di previsione oramai ha solo il nome e che di fatto viene rinviato, anche da questa nuova Giunta, a data da destinarsi, senza la necessaria chiarezza.
L’assenza in questa relazione di programma di spunti politici e operativi davvero importanti o anche solo minimi, – ha detto in conclusione Gravina – non fanno capire ai molisani cosa in realtà ad oggi si voglia fare nei diversi settori produttivi, sanitari, economici e soprattutto sociali della nostra regione in un momento in cui, fra l’altro, le amministrazioni comunali si troveranno a dover affrontare, senza alcun paracadute, quella bomba sociale che si prospetta essere lo smantellamento della misura del Reddito di Cittadinanza da parte del Governo nazionale. La Regione è chiamata sin da subito a non lasciare soli i Comuni e con essi i cittadini che hanno bisogno di questa forma di sostegno sociale”.
Fanelli: “Retorico, generico e imbarazzante. Il Molise di Roberti senza alcuna direzione”.
“Una relazione generica, retorica e imbarazzante che elude questioni politiche. È quello che oggi siamo stati costretti ad ascoltare nell’Aula del Consiglio regionale, dove il presidente Roberti ha illustrato le linee programmatiche di una Legislatura che forse si preannuncia addirittura peggiore di quella che l’ha preceduta.”
Fortemente critico il commento della consigliera Pd Micaela Fanelli a margine del Consiglio di oggi.
“Una mera evocazione che prescinde da qualsiasi contesto reale. Un silenzio tombale sul come affrontare i problemi che più attanagliano il Molise.
Nella relazione del Governatore restano del tutto assenti i metodi, gli strumenti e le risorse con cui si pensa di poter lavorare per il Molise. Si edifica mancando di costruire le basi su cui dovrà reggere un sistema. Una regione al contrario, capovolta, senza metodo e direzione.
Non una parola sull’ascolto del territorio, sui trasporti, sulle società partecipate, sulla digitalizzazione, sullo sviluppo, sull’ambiente.
Solo tante, troppe imprecisioni e una grandissima confusione sul lavoro, i Centri per l’impiego e sulla modalità con cui la Regione intenda affrontare il tema del commissariamento alla sanità regionale. Su questo quale visione? Si può venire in Aula e dire “ce ne occuperemo”?
Si può arrivare in Aula e invocare una ipotetica riduzione delle tasse alla luce di un buco milionario e di un Ministero dell’Economia che, come soluzione, avrebbe ipotizzato proprio l’aumento del carico fiscale per i cittadini molisani?
La relazione di Roberti è stata surreale e sgradevole non solo per gli esponenti di Palazzo D’Aimmo, ma soprattutto per tutti gli elettori che hanno riconfermato la fiducia a un centrodestra che ha già ampiamente dimostrato come non ci sarà alcuna discontinuità con il passato. In fondo con gli stessi rappresentanti di prima, cosa sarebbe mai potuto mutare?
Con debiti milionari, assessori esterni che aumentano i costi, con una Giunta ad oggi ancora monca, quale sintomo di divisioni interne che non si riescono a sanare, Roberti siede in Consiglio senza accennare nemmeno minimamente a cosa accadrà per il Bilancio. Non ci è dato sapere come ci si voglia muovere sulla mancata parifica o sull’assestamento. E non può e non deve bastare un laconico rinvio a settembre.
E poi il tema dei temi: l’autonomia differenziata. Che posizione assume il Molise riguardo a una proposta di legge nazionale di stampo leghista che darebbe un colpo mortale alla nostra Regione? Su questo punto come la pensa la maggioranza di centrodestra e lo stesso governatore che il 17 marzo scorso manifestava contro il DDL Calderoli, insieme a tanti altri sindaci del Sud Italia?
Come ci si muoverà sulla zona franca di cui nessuno si sta occupando? Compreso quello che fino a un mese fa è stato il sindaco di Termoli. Quale futuro per la zona industriale del Basso Molise, sulla cui riconversione continua a essere tutto fermo. Come si agirà dinanzi ai conflitti politici tra il Ministro Fitto, il Governo nazionale e il Commissario straordinario della Zes Adriatica che stanno mettendo a rischio i 3,6 miliardi di euro per la Gigafactory?
E come ci si muoverà sui ritardi del PNRR, sui progetti e sul definanziamento da parte del Governo.
Roberti nomina le case della salute a che pro? Lo sa che sono le stesse a cui da Roma hanno già tagliato i fondi?
Eppure tra i primi atti che l’Aula dovrebbe deliberare, oltre a una chiara presa di posizione sull’autonomia differenziata ci dovrebbe sicuramente essere la richiesta al Governo nazionale per stabilire che l’importo delle risorse finanziarie destinate al servizio sanitario nazionale sia determinato in misura non inferiore al 7,5 per cento del PIL dell’anno precedente, al netto del tasso di inflazione annuale, adeguandolo all’indice di vecchiaia e all’aspettativa di vita della popolazione e tenendo in considerazione per il riparto il cosiddetto indice di deprivazione, ovvero la povertà di un territorio, che andrebbe così a generare maggiori risorse per il Molise. Su questo come la pensa e come si comporterà la maggioranza? Temi fondamentali per la nostra regione che saranno oggetto dei primi atti che mi accingo a protocollare.
E poi, che ruolo avrà la nostra regione nell’ambito nazionale ed europeo? Cosa si farà sulle tante misure per l’Agricoltura ancora in attesa, con un settore al momento, ancora privo di deleghe assessorili?
Stessa cosa dicasi per i fondi europei. Roberti nel suo intervento li ha citati più volte, ma vorrei capire se ha la minima idea di come circa un miliardo e mezzo di euro in Molise restano fermi per mancati cofinanziamenti regionali. Qual è la soluzione proposta? Come si agirà?
Quali politiche per le aree interne, per lo spopolamento, per i giovani e le donne?
Semplicemente niente. Nulla di nulla. Se non un inciso nelle parole pronunciate durante la controreplica con cui Roberti lascia intendere di voler tagliare i tempi degli interventi dei Consiglieri regionali di fatto provando ad azzittire le minoranze.
Quando si dice un approccio democratico!”.
(Foto pagina Facebook Consiglio regionale Molise)