Ore 18.15. “Forse avevo bevuto un bicchiere di vino in più a pranzo, ma stavo bene. Ho perso il controllo dell’auto perché la strada era bagnata”. Tenta di difendersi fra le lacrime e la disperazione davanti al gip Veronica D’Agnone il 49enne di Campobasso, A.M., arrestato con l’accusa di omicidio stradale per la morte della campobassana Maria Antonietta Varra a seguito dell’incidente lungo la Bifernina avvenuto domenica pomeriggio. L’uomo, attualmente recluso nel carcere di Larino, ha risposto alle domande del magistrato nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto tenutosi nel primo pomeriggio di oggi. Ha ricostruito gli ultimi momenti di quel terribile episodio, quando all’altezza della curva nei pressi del Conservificio ha perso il controllo dell’Alfa 147 che stava guidando in compagnia della donna (“era un’amica”) ed è finito contro il guardrail della corsia opposta, rimbalzando al centro della carreggiata dove il veicolo si è scontrato con la Panda che proveniva dal senso di marcia opposto. Domenica scorsa, in effetti, è stata una giornata di abbondanti piogge e si sono registrati diversi incidenti in Molise. Tuttavia al vaglio degli inquirenti vi è la velocità a cui andava l’Alfa al momento dell’incidente, dato di cui ancora non si conoscono i dettagli. E poi la presenza di alcol nel sangue oltre il limite consentito per legge potrebbe avere un peso determinante dal punto di vista della responsabilità penale. Il pm Ilaria Toncini – non presente all’udienza – ha chiesto l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari per il 49enne. “Ci siamo opposti sia alla convalida dell’arresto che ai domiciliari – ha dichiarato l’avvocato Diego Sabatino (in foto) dopo l’udienza, – in quanto riteniamo che non vi siano le esigenze cautelari. Gli hanno ritirato la patente e sequestrato l’auto, non c’è possibilità che possa reiterare il reato”. Il giudice si è riservato sulla decisione, che potrebbe arrivare entro la giornata di venerdì. Intanto l’uomo resta in carcere.