La tradizione si rinnova ancora una volta a Riccia e ciò grazie all’impegno e alla passione dei suoi residenti e di chi collabora fattivamente alla realizzazione della manifestazione. Nel comune fortorino si è celebrata la 91esima Festa dell’Uva che ha visto il suo culmine oggi, domenica, con la sfilata dei carri tra le strade del paese, sofisticati negli addobbi viticoli e nelle composizioni figurative. Grazie al loro doppio ruolo di attrazione scenica e di mezzo a cui attingere a piene mani quanto da essi viene offerto, i carri hanno ricevuto le maggiori attenzioni dalle migliaia di presenti, giunti anche da diversi comuni della regione. Uomini e donne in abiti contadini (ma non solo) hanno mimato scene di vita e di lavoro tradizionali in ambienti agricoli e domestici abilmente ricostruiti, accompagnati da strumenti della civiltà rurale non più in uso. Sulle strutture mobili i protagonisti hanno suonato, cantato e cucinato, coinvolgendo i presenti, con la distribuzione tra l’altro di pietanze, uva, vino e altre bevande. La fantasia degli ideatori ha divertito il pubblico: si va dai richiami religiosi alla ricostruzione di bottiglie e fiaschi, dalla parodia su Dante Alighieri al confronto storico tra telefoni a cornetta di una volta e gli attuali smartphone.
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