In occasione della ricorrenza della strage di Capaci, l’attentato di Cosa Nostra che uccise il giudice Giovanni Falcone, la compagna Francesca Morvillo e gli agenti della scorta, i rappresentanti istituzionali del Molise, oltre che di associazioni e sindacati, hanno voluto ricordare quel terribile giorno e la necessità di lottare ogni giorno per mantenere viva la memoria e contrastare la malavita e ogni forma di criminalità.
Il messaggio del governatore Francesco Roberti.
“Ricorre oggi, 23 maggio 2024, il 32° anniversario della Strage di Capaci, che ricordiamo con profonda commozione e rispetto verso chi rimase vittima della mano cruenta della mafia.
L’Italia, il 23 maggio 1992, fu colpita al cuore dalla violenza di chi, ancora oggi, è in guerra contro lo Stato.
Ricordiamo con solenne rispetto chi perse la vita in quel drammatico attentato: il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
La memoria di Giovanni Falcone, di coloro che persero la vita insieme a lui e di chi è rimasto vittima, negli anni, della mafia rimane un simbolo indelebile della lotta contro la criminalità organizzata.
Il loro sacrificio ha ispirato una rinnovata determinazione nello Stato e nella società civile a combattere l’illegalità e a promuovere la giustizia.
I cittadini devono riflettere su questo doloroso anniversario, rinnovando il proprio impegno quotidiano per la legalità e il rispetto delle istituzioni.
Il ricordo di coloro che hanno dato la vita per la nostra sicurezza deve guidarci nella costruzione di un futuro libero da ogni forma di sopraffazione e ingiustizia”.
A Campobasso momento di raccoglimento e deposizione mazzo di fiori.
Oggi si celebra la Giornata della Legalità e della lotta contro tutte le mafie istituita in ricordo della strage di Capaci del 23 maggio 1992 quando, nel tragitto da Punta Raisi a Palermo, all’altezza dello svicolo autostradale per Capaci, una forte esplosione investì la Fiat Croma sulla quale viaggiavano il giudice Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo.
La deflagrazione colpì anche l’auto di scorta uccidendo gli agenti Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.
Per commemorare quelle vite spezzate, per riaffermare, perché non è mai abbastanza, i valori dello Stato democratico, violentati e vilipesi dal potere mafioso, per ricordare il testamento immortale del giudice Falcone “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”, il vice Sindaco reggente di Campobasso Paola Felice e il Presidente del Consiglio Comunale Antonio Guglielmi questo pomeriggio, alle ore 17.57, ora della strage, si recheranno in piazza Falcone e Borsellino per deporre un mazzo di fiori e per un momento di raccoglimento.
Tener viva la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per contrastare la mafia e affermare i valori della giustizia e della legalità è un impegno che ognuno di noi, a prescindere dal ruolo che ricopre, ha il dovere di perseguire con la consapevolezza che la conoscenza del fenomeno mafioso deve essere alla base della coscienza civile di tutti e soprattutto delle giovani generazioni.”
La nota della Uilpolizia: “Una delle pagine più buie della storia repubblicana”
Quel tragico 23 maggio 1992, la mafia compì un atto di inaudita barbarie lungo l’autostrada A29, vicino a Capaci, in Sicilia. L’esplosione dinamitarda uccise Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Le loro vite vennero spezzate da un male oscuro e implacabile.
Come UIL Polizia, in rappresentanza dei tutori della sicurezza, evidenziamo quanto sia importante ricordare quel giorno per riportare alla mente la crudeltà della criminalità organizzata, ma anche la grandezza degli uomini e delle donne che hanno scelto di sfidare quel male, a costo della propria vita. Giovanni Falcone e Francesca Morvillo erano due anime unite da un profondo amore e da un impegno incrollabile per la giustizia. Gli uomini della loro scorta, appartenenti alla Polizia di Stato, erano compagni di lavoro e amici devoti, pronti a sacrificare la propria vita per proteggere quella degli altri.
Il sacrificio di Falcone, Morvillo e dei nostri coraggiosi colleghi non è stato vano. Ha acceso una fiamma di speranza che ha attraversato l’Italia, ispirando una mobilitazione senza precedenti contro la mafia. Il loro coraggio ha aperto la strada a una nuova era di giustizia e legalità, dimostrando che lo Stato può e deve combattere il crimine organizzato con fermezza e determinazione.
Oggi, mentre commemoriamo il 32° anniversario di questa tragedia, dobbiamo rinnovare il nostro impegno per la giustizia e la libertà. Dobbiamo onorare la memoria di coloro che hanno perso la vita nella lotta contro la mafia, continuando a combattere per ottenere definitivamente un’Italia libera dalla criminalità organizzata.
UIL Polizia li ricorda non solo come figure storiche, ma come persone che hanno amato, riso, sperato e sofferto come noi. Immaginiamoli mentre condividono un caffè la mattina prima di iniziare la giornata di lavoro, o mentre discutono di progetti futuri durante una tranquilla passeggiata serale. Le loro vite, così simili alle nostre, ci ricordano che il sacrificio non è solo una parola, ma una scelta fatta con coraggio e determinazione.
Che il loro esempio continui a guidare le nostre azioni, illuminando il cammino verso un’Italia migliore, più sicura e più giusta per tutti i suoi cittadini.