Il sindaco di Montagano, Giuseppe Tullo, rieletto alla guida del Comune dieci giorni fa, ha rassegnato le dimissioni. Una scelta improvvisa e che apre la strada verso il commissariamento, dal momento che – mancando ancora il decreto prefettizio che ratificasse l’elezione del primo cittadino – la decisione dovrebbe risultare irrevocabile. In sostanza non ci sarebbero i 20 giorni a disposizione per ritirare eventualmente le dimissioni, anche se in queste ore la Prefettura di Campobasso starebbe studiando una possibile soluzione. Quale sarebbe la motivazione alla base della scelta? Tullo è stato riconfermato sindaco, praticamente senza rivali, dal momento che la lista avversaria è stata solo una formalità. Ma i dissidi con parte della maggioranza sarebbero nati in fase di composizione della giunta. Tullo avrebbe escluso Nicola Tomasso, ex vice sindaco uscente, dall’esecutivo cittadino, nonostante sia risultato il primo tra gli eletti consiglieri (146 voti). Con un lungo post su Facebook, lo stesso Tomasso avrebbe spiegato cosa è successo nella riunione di maggioranza per decretare la futura giunta, contestando la scelta di Tullo, che gli avrebbe preferito un altro degli eletti. La vicenda ha avuto una forte eco nella comunità e avrebbe spinto il sindaco a fare un passo indietro. Ovviamente, al momento, non è chiaro se sia solo questo il motivo di una decisione così drastica, dal momento che Tomasso ha espresso un’apertura al colloquio, con l’auspicio di rivedere la giunta. Il problema è che dietro a questo messaggio sarebbe in atto una vera e propria spaccatura nella squadra che ha vinto le elezioni, con i due “protagonisti” sopra citati che sarebbero interessati da dissidi politico-amministrativi, se non addirittura personali (ma soprattutto nel secondo caso il condizionale è d’obbligo). Ora si attende solo la decisione della Prefettura in merito al destino del Comune di Montagano.
Parte del post di Tomasso:
” […] Nella riunione di maggioranza del giovedì seguente, il sindaco ha comunicato la scelta di costituire una giunta iniziale (2 anni e mezzo) con la seconda per preferenze e ripescando senza alcun criterio il quarto degli eletti. Non avendo ricevuto motivazioni politicamente accettabili circa la mia estromissione dalla giunta (primo eletto e vice sindaco uscente), tra imbarazzo, incredulità e indignazione, ho comunicato questa inspiegabile scelta agli amici e ai tanti elettori che hanno sostenuto le nostre proposte. Dopo aver tenuto un confronto franco con il sindaco e con il gruppo (tra l’altro da me creato a Montagano), comunico quanto segue:
1. La nomina del vice sindaco nella figura di una donna (anche se andava comunicata preventivamente al sottoscritto) a mio parere può rappresentare un valore aggiunto per l’amministrazione comunale e per la rappresentanza democratica;
2. La nomina di un secondo assessore pescato senza criterio dal gruppo degli eletti è assolutamente inaccettabile. Lascia presupporre che in qualsiasi ordine di preferenze questi si fosse attestato, il posto in giunta per lui era già al sicuro;
3. Tale realistico retroscena ha pertanto viziato le trattative politiche propedeutiche al momento elettorale, tacendo una fattispecie che avrebbe potuto modificare panorami politici ed alleanze;
4. Ritengo questo atto un oltraggio ai cittadini di Montagano e ai candidati che umilmente hanno messo la faccia sperando in una competizione leale;
5. Non vi è alcuna volontà da parte mia di “inciuciare” con chi si è contrapposto alla buona amministrazione degli ultimi anni che ha visto la mia persona uno dei principali protagonisti;
6. La mia unica istanza è quella di tornare al più presto ad una giunta che rispecchi la volontà dei cittadini;
7. Pertanto, pur rimanendo nel gruppo consiliare “In Armonia” – dando fiducia al sindaco nella convinzione che in tempi rapidi, così come annunciato, si tornerà al ripristino delle regole democratiche – sospenderò la partecipazione attiva e fattiva alla vita politica e amministrativa del Comune e porrò in essere, a partire dalla settimana prossima, iniziative pubbliche per il ripristino della rappresentanza democratica a Montagano”.