Continua il monitoraggio delle associazioni animaliste e del Nucleo Operativo Ente Tutela Animali Ambiente (N.O.E.T.A.A.) odv di Campobasso sulle modalità di allevamento del Cavallo Pentro e si tornano a denunciare le condizioni critiche in cui versano gli equini presso il Pantano della Zittola.
“I pascoli su cui sono costretti a nutrirsi non offrono loro l’adeguato sostentamento e l’assenza delle misure di protezione che gli allevatori devono necessariamente adottare a tutela dei propri capi continua a mietere vittime”, commenta l’organizzazione.
“Nel corso dell’ultimo sopralluogo, avvenuto pochi giorni fa da alcuni volontari dell’associazione di protezione animali, è stata rinvenuta una nuova carcassa (foto, ndr), l’ennesima trovata nel corso degli anni, sparse sul territorio, finanche alle porte del centro urbano del piccolo centro di Montenero Valcocchiara.
La colpa è da attribuire principalmente all’Amministrazione comunale che continua ad autorizzare il pascolo ad un numero eccessivo di animali rispetto all’estensione dei pascoli comunali disponibili, sicuramente non sufficienti – per estensione e per qualità del cotico – a garantire il benessere animale, e senza pretendere la dovuta vigilanza degli stessi e della Regione Molise che continua ad erogare contributi pur non ricorrendone le condizioni necessarie, in evidente violazione di legge, nello specifico della legge regionale n. 26/05 per la tutela e la valorizzazione del “Cavallo Pentro”. Agli artt. 6 e 7, la suddetta legge, al fine di contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e alla tutela agroalimentare, prevede l’erogazione di contributi in favore degli allevatori del cavallo Pentro per finanziare la realizzazione di ricoveri e/o staccionate per agevolarne l’allevamento allo stato brado e per la tutela dei pascoli e dei prati pascoli.
Lo scopo della norma è quello di tutelare la razza autoctona del Cavallo Pentro e l’ambiente in cui esso vive. Il mancato ricovero e la mancata custodia in appositi recinti lo espongono inevitabilmente all’attacco dei predatori (soprattutto lupi) e la mancanza di cibo adeguato compromette il suo benessere. Un non corretto esercizio del pascolo pregiudica non solo il benessere animale, ma anche l’ambiente in cui esso vive, ormai danneggiato in modo quasi irreversibile, così come rilevato ufficialmente dai tecnici regionali che hanno effettuato diversi sopralluoghi.
Sempre la legge regionale n. 26/05 all’art. 9 pone a carico della Regione il controllo sul corretto utilizzo dei contributi e prevede la revoca immediata degli stessi, con restituzione di quelli percepiti, in caso di accertata violazione degli obblighi previsti. Considerate le condizioni in cui i cavalli vivono, si procederà ad inoltrare apposita segnalazione agli organi competenti per accertare che i contributi i contributi siano stati e/o vengano erogati lecitamente e che si sia proceduto ad effettuare i dovuti controlli”.
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