La Casa di Riposo dal 2008 è un’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona, quindi Ente Pubblico senza fini di lucro, con personalità giuridica di diritto pubblico, autonomia statutaria, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica ed opera con criteri imprenditoriali, con nomina del Consiglio D’Amministrazione da parte del Comune di Campobasso. La struttura accoglie poco più di 80 ospiti, la stragrande maggioranza, a quanto è dato sapere, non autosufficiente. Nella struttura presta la propria opera sia il personale dipendente diretto dell’Azienda, inquadrato con contratto pubblico e assunto con procedura concorsuale, sia personale dipendente della cooperativa vincitrice dell’appalto di servizi attraverso la pianificazione di turnazione che copre l’intero arco della giornata, notturno compreso, senza nessuna distinzione fra dipendenti pubblici e privati. Ultimamente, da segnalazione poste da alcuni familiari, risultano sempre più frequenti i casi in cui il personale, seppur qualificato, risulta insufficiente a soddisfare un’utenza che, si ribadisce, più che da Casa di Riposo, risulta da Residenza Sanitaria Assistenziale. Non solo! Anche attraverso la lettura di alcune deliberazioni del Consiglio d’Amministrazione della struttura, in merito alla pianificazione della pianta organica in relazione all’inquadramento di alcune figure necessarie all’accreditamento, si palesano forti perplessità in materia di intermediazione di manodopera, e su tutto ciò che ruota intorno alla materia, anche in riferimento al fatto che, a quanto è dato sapere, è stato informato l’Ispettorato Territoriale del Lavoro. Proprio per il particolare tipo di utenza della struttura e del servizio prestato finalizzato alla persona, oltre che all’importanza che la stessa Casa di Riposo “Don Carlo Pistilli” riveste per Campobasso, il sottoscritto Consigliere Comunale, Francesco PILONE, ha protocollato un’interrogazione urgente, con risposta scritta, per essere messo a conoscenza in merito a: Quanti ospiti in tutto presenta la struttura e di questi quanti non sono autosufficienti; Se la struttura è accreditata anche come RSA; Se l’Ispettorato del Lavoro Territoriale ha provveduto ad ispezioni presso la struttura per l’acquisizione di atti e documenti; Se le relazioni sindacali rientrano nell’ordinario o presentano situazioni di criticità; Se risultano lamentele da parte dei familiari degli ospiti della struttura; Gli intendimenti della Giunta a riguardo.