Sono passati 22 anni ma la tragedia che ha segnato la comunità di San Giuliano di Puglia e l’intero Molise il 31 ottobre del 2002 ha lasciato una ferita senza tempo. Lì dove ora sorge il Parco della Memoria il crollo della scuola “Jovine”, a seguito di una scossa di terremoto di magnitudo 6, ha fermato per sempre le lancette dell’orologio alle 11.32. La macerie si portarono via 27 bambini, strappandoli ai loro genitori, ai loro fratellini e sorelline, ai loro nonni e cugini, ad una terra che li avrebbe visti crescere e ne avrebbe affidato la propria custodia nei decenni a seguire. Con loro la maestra Carmela Ciniglio, martire della terribile combinazione tra forza della natura e imperizia umana. Da allora la si può immaginare come la guida e protettrice dei 27 angeli che riposano nel cimitero comunale, dove questa mattina si è tenuta la tradizionale cerimonia con i toccanti rintocchi della campana, per ricordare i nomi di ognuno di loro. Nomi incisi anche sul monumento che oggi sorge laddove si ergeva la scuola e che riproduce formalmente i banchi ai quali sedevano i bambini che non ce l’hanno fatta. Qui, nel Parco della Memoria, è proseguita la cerimonia, dove sono state depositate corone di fiori. Amministratori, familiari, cittadini, rappresentanti istituzionali hanno preso parte alla manifestazione al fine di tenere sempre viva la memoria non solo di una generazione spazzata via ma anche di una tragedia che ha rappresentato e rappresenti in futuro il motivo per cui la prevenzione, la sicurezza e la diligenza debbano essere sempre al centro della programmazione e garanzia per gli studenti e le loro famiglie.
Il messaggio di Roberti.
Il Presidente della Giunta Regionale del Molise, Francesco Roberti, è intervenuto nel corso della seduta del Consiglio Regionale del Molise, convocata in occasione della Giornata della Memoria, per poi recarsi a San Giuliano di Puglia per la commemorazione della scomparsa dei 27 bambini e della loro maestra, in occasione del terribile sisma del 31 ottobre 2002.
“Il sisma di San Giuliano di Puglia – il ricordo del Presidente Francesco Roberti – ha lasciato una ferita indelebile nella memoria collettiva, non solo per la devastazione materiale ma, soprattutto, per il dolore umano e la profonda vulnerabilità del nostro territorio, che il sisma ha rivelato a tutti noi. La terra tremò con una violenza inaspettata e, in pochi istanti, il destino di diverse famiglie cambiò tragicamente per sempre. Quella scossa costò la vita a ventisette bambini e una loro insegnante, all’interno della scuola “Francesco Jovine”. Una perdita incommensurabile che ha lasciato un vuoto immenso e un dolore che ancora oggi sentiamo vivo”.
“Il Molise diventò il triste epicentro del Mondo, perché la violenza del sisma lacerò i nostri cuori – ha proseguito Roberti – Mai avremmo immaginato che, nel posto fino a quel momento considerato il più sicuro per i nostri ragazzi, si potesse perdere la vita nei pochi secondi in cui la scuola di San Giuliano di Puglia si sgretolò su se stessa. A distanza di 22 anni la ferita è sempre aperta, impossibile da rimarginare. San Giuliano di Puglia, da quel momento, non è stata più la stessa, perché abituarsi all’assenza di quei 27 bambini e della loro maestra è impossibile, in primis per i familiari, ma anche per l’intera comunità”.
“In questo giorno di memoria e dolore, a nome di tutta l’Amministrazione regionale e di questo Consiglio, desidero esprimere la nostra più profonda vicinanza alle famiglie colpite, alla comunità di San Giuliano di Puglia e a tutti coloro che hanno vissuto quella tragedia. Che questo ricordo ci guidi verso un futuro di maggiore sicurezza, di resilienza e di rispetto per le vite umane”, le parole commosse del Presidente Roberti.
“In questi lunghi 22 anni sono state tante le storie di quella giornata: dal boato, al sisma, al crollo, ai soccorsi che mobilitarono migliaia di soccorritori, alle vite salvate, ai corpicini recuperati esanimi dalle macerie – l’intervento di Roberti – Di lì in avanti tante le storie che abbiamo avuto il piacere di ascoltare, come quella di Pompeo Barbieri, campione di nuoto paralimpico e laureato in Ingegneria Informatica, e di Veronica D’Ascenzo, tornata tra i banchi di scuola perché diventata maestra. Nella loro mente e nei loro occhi, così come in quelli di tutti coloro che furono estratti vivi dalle macerie, ricordi impossibili da cancellare. Ma la forza di andare avanti, grazie alla tenacia, alla voglia di vivere dopo aver conosciuto, da piccolissimi, il significato della parola morte”.
“Il crollo della scuola ‘Jovine’ di San Giuliano di Puglia ha contribuito a cambiare la cultura della prevenzione e sicurezza scolastica, in termini normativi e ingegneristici, ma anche dell’attenzione nella cura dei particolari.
Il ricordo di quel giorno, però, ci richiama alla responsabilità di fare sempre di più, di non abbassare mai la guardia”, ha evidenziato Roberti, il quale ha sottolineato come la ricostruzione sia giunta al 90% degli interventi e che entro il 2025 dovrà essere portata a compimento”.
La Regione Molise, da par sua, non lascerà nulla al caso, intervenendo, con professionisti e risorse, laddove necessario per garantire la necessaria prevenzione e sicurezza”, ha concluso il Presidente Francesco Roberti.
A San Giuliano l’emozione e la commozione durante il rintocco della campana per ricordare i 27 bambini e la maestra, che persero la vita in quella triste e terribile giornata.