Una nuova generazione di cuochi apre nuovi orizzonti e si fa strada riempiendo di stima un Molise, a volte considerato di serie B. L’essere cuochi viene visto come una elegante svolta di vita che però, nell’esserci addentro, non ricuce ferite inferte da un sistema sempre meno eterogeneo, sempre più diseguale in termini di confronto e di usurante condizione di lavoro. Essere cuoco è una vera missione che concepisce simbiosi e manifesta amore per la bellezza, la biodiversità, il cliente. Non incide mai negativamente, se dettato da professionalità, dedizione, competenza e grande spirito di sacrificio. Non tutti diventeranno famosi, ma tutti potranno alzare verso il cielo le toque blanche che significano elevazione nel rispetto della vita e dell’impegno a render essa, decisamente piena di “gusti”. Il Molise, si sa, è terra di biodiversità e nessuno come il cuoco riesce a esprimere la forza di un concetto che determina sapori, colori, virtù e prelibatezze. La preservazione della biodiversità, oggi a rischio grazie all’invasione selvaggia di pannelli solari e pale eoliche che tolgono terreno all’agricoltura e depauperano patrimoni sempre più ricercati, sempre più ambiti, sempre meno rappresentativi dell’identità culturale, è assoluta priorità per consentire cibi dall’esaltazione del gusto e da primati d’eccellenza.
Per fortuna i cuochi molisani, riuniti nell’Unione Cuochi Molise, federata alla Federazione Italiana Cuochi, benemerita della Cucina Italiana nel Mondo, fanno proselitismo e conseguono, grazie alla missione dettata, non solo dai regolamenti, successi e giusti riconoscimenti. Proprio qualche giorno addietro, presso la sede parlamentare della Camera dei Deputati, quattro cuochi molisani hanno ricevuto l’ambito riconoscimento tratto dalla seconda edizione dell’Albo d’oro dei cuochi. Tra gli oltre 100 cuochi premiati, 4 di essi sono stati scelti tra le fila molisane. Per la categoria Insegnanti/tecnici il riconoscimento è stato assegnato a Ermando Paglione. La categoria giovane cuoco, ha visto eccellere il talento di Simone Petti. Non poteva mancare una donna e la brava Paola Lentini ha conquistato lo scettro dedicato ai chef Patron. Qualche parola va spesa per Vittorio Sallustio che da decenni si fa carico di portare in alto il nome del Molise. A questi l’onore di ricevere il premio di decano. Premiata l’intera squadra molisana, che guidata egregiamente dal presidente regionale Massimo Talia, coadiuvato dai provinciali di Isernia, Giovanni Colarusso e di Campobasso, Matteo Miucci, amplia le proprie competenze e sempre più concretizza la giusta armonia per scalare vette sempre meno irte. Talenti crescono e nuove leve si affacciano a finestre sempre più gratificanti nella prospettiva di veder entrare raggi dal magico splendore della vittoria. Così l’Albo diventa sempre più ricco di premi e, nel non dimenticare l’aspetto solidaristico, aggiunge valore alla formazione. La presenza e l’apprezzamento del Ministro della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida pone rilievo alla giusta attenzione che il cuoco merita e che la Federazione Italiana Cuochi, sotto l’attenta regia di Rocco Pozzullo, afferisce al cospetto delle istituzioni e delle magie che solo la cucina riesce a infondere.
Sarà la responsabile voglia di garantirsi un posto in Paradiso, ma la giusta misura tra l’essere e il non essere, solo lanciando la toque al cielo, può considerarsi una vera e propria sconfitta per l’ignavia e la supponenza del cibo spazzatura. “Un cuoco per essere pienamente tale deve mobilitare tutti e cinque i sensi. Una pietanza deve essere una gioia per la vista, per l’olfatto, per il gusto, certo, ma anche per il tatto”, così Muriel Barbery. Questo lo spirito con il quale l’agguerrita squadra Molise si recherà ai prossimi campionati italiani di cucina di Rimini che si terranno a febbraio in un clima sempre più competitivo. Il Molise saprà tornare vittorioso e ristabilire quella distanza tra l’esistere e il resistere. Il futuro è dei giovani, guidati da veterani sapienti, e quest’anno saranno loro a garantir novità, freschezza e grande professionalità. Già il 3 dicembre appena passato, il concorso Extracuoca ha posto sul piedistallo le giovani Joayda Herrera Cecilia, Soccorsa Tomasone, Ernesta Vassolo, Lidia Lutan, e regalatoci un primo posto assoluto nella categoria dolci con l’ormai indiscussa first lady Andrea Soledad Lopez. Le rivedremo a Rimini con altri giovani sperando di raccontare di vittorie d’oro e sventolare la bandiera di un Molise sempre più grato a chi ci “obbliga” a “ingrassare” di buon cibo.
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