In Molise il 32,3 % della popolazione acquista prodotti a km zero. Una percentuale nettamente superiore al 23,5 % rilevata su base nazionale. I dati, riferiti al 2024, scaturiscono dalle Elaborazioni dell’Osservatorio Coldiretti su dati Istat sulle preoccupazioni ambientali degli italiani, con età superiore ai 14 anni, che esamina tra l’altro anche i comportamenti di acquisto più sostenibili. Per quanto riguarda le altre percentuali, va evidenziato che in Molise il 15,2% acquista prodotti biologici (il dato nazionale è 14,1%) mentre il 34,1% legge le etichette degli ingredienti: unico dato più basso rispetto alla media nazionale che si attesta ad 36,4%.
Interessanti differenze emergono a livello regionale con la percentuale di persone attente alla lettura delle etichette che varia da un minimo del 29,6% della provincia di Bolzano al massimo del 40,2% in Sardegna. Per quanto riguarda invece gli acquisti di prodotti biologici si va da un minimo dell’11,7% in Piemonte al massimo del 19,5% nella provincia di Bolzano. Infine la maggiore propensione ad acquistare prodotti a chilometri zero si ha in Sardegna con il 41,2% mentre i valori più bassi si registrano in Lombardia (13,8%). In generale va segnalato che l’acquisto di prodotti locali sembra essere decisamente più elevato nel mezzogiorno (29,8%) rispetto al Nord (19,8%).
“In Molise – afferma il Direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese – la predisposizione ad acquistare prodotti locali e biologici è spinta anche dalla crescita della rete di Campagna Amica che sta avendo un ruolo determinante nella crescita della vendita diretta e del km zero”. Sono infatti sempre più numerosi i cittadini consumatori che settimanalmente si recano nei mercati di Campagna Amica di Campobasso ed Isernia, aperti rispettivamente il giovedì e sabato ed il martedì e venerdì dalle ore 8.30 alle ore 14.30, per acquistare prodotti genuini e sani, frutto della nostra cultura enogastronomica, direttamente da chi li produce.
Negli ultimi tempi si stanno facendo sempre più spazio sui banchi di vendita cibi, definiti “novel food”, come le farine di larve; alimenti che, sottolinea Coldiretti, oltre ad essere lontanissimi dalla cultura gastronomica nazionale, pongono importanti interrogativi riguardo alla salute e alla sicurezza alimentare perché la maggior parte di questi nuovi prodotti proviene da Paesi fuori dall’UE che da anni occupano le prime posizioni nelle classifiche per il numero di allarmi alimentari.
Coldiretti ha inoltre acceso i riflettori sull’operato dell’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, che nonostante la esplicita richiesta di numerosi Paesi europei e le istanze prodotte da parte di eminenti scienziati, non ha ancora accolto l’invito a considerare i cibi sintetici alla stregua dei “medicinali” e, pertanto ad aggiornare le proprie Linee Guida, sottoponendoli alle medesime procedure autorizzatorie.
A sempre maggiore tutela della salute dei cittadini consumatori, Coldiretti ha inoltre lanciato una proposta di legge di iniziativa popolare per rendere obbligatoria l’origine degli ingredienti su tutti gli alimenti in commercio nella UE. L’obiettivo è raggiungere un milione di firme per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani e difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori.
La proposta di legge europea può essere sottoscritta in tutti i mercati di Campagna Amica, come quelli di Campobasso ed Isernia, in tutte le sedi territoriali della Coldiretti ma anche sul web. In quest’ultimo caso è sufficiente collegarsi al sito https://eci.ec.europa.eu/049/public/#/screen/home e selezionare il proprio Paese di cittadinanza nel menu a tendina in giallo a sinistra; si potrà quindi scegliere se compilare il modulo inserendo i propri dati con numero della carta d’identità o del passaporto oppure accedere direttamente con lo spid.
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