“Avevamo un obiettivo, mettere al centro della riorganizzazione sanitaria il cittadino-paziente, quindi il cittadino con oggettive difficoltà, convinti come eravamo e come siamo che l’ospedale è la soluzione di una sanità che funziona, ma l’ultimo passaggio nella cura delle acuzie. Su queste basi ci abbiamo messo la faccia e ci siamo presi la responsabilità di cambiare il funzionamento del nostro servizio sanitario, affrontando le difficoltà nell’approccio, affrontando i dubbi dei cittadini e di tanti professionisti che nella sanità sono impegnati da anni, e anche i dubbi di chi – e questo va detto con onestà – era mosso dalla perdita dell’orticello con cui era abituato a governare i processi della sanità. Non parlerei di un momento di festa perché inauguriamo oggi la Casa della salute, piuttosto di un momento di condivisione del percorso avviato. Oggi una nuova tappa che ci consente di far capire il lavoro che abbiamo fatto e che fa toccare ai cittadini fatti e atti concreti. A Montenero ci saranno molti servizi: l’obiettivo è che, innanzitutto, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta possano avere un luogo fisico nel quale confrontarsi e garantire la continuità assistenziale. Lo faranno grazie alla presenza in loco degli specialisti: specialisti in diabetologia, oculistica, radiologia, cardiologia, ortopedia, urologia, neurologia, gastroenterologia, ginecologia, otorino, pediatria, psichiatria. Torniamo inoltre a fare ecografie morfologiche in loco e ortodonzia di base e soprattutto ortognatodonzia che serve, appunto, anche all’ortodonzia estetica. Sottolineo questo aspetto perché parliamo di discipline che negli anni non hanno trovato spazio della sanità pubblica, restando riservate, forse, solo a chi ha avuto la possibilità di rivolgersi alla sanità privata. C’è quindi una netta controtendenza rispetto ad alcuni messaggi che qualcuno ancora prova a far passare. Ci interessa la presa in carico del cittadino che dovesse avere problemi, la sua messa in sicurezza e la possibilità di avere una rete sanitaria non più legata alla maglietta che il personale sanitario porta sotto il camice, ma soltanto alla qualificazione della professionalità che il personale, del servizio pubblico come di quello privato, ci assicura. Un ringraziamento particolare va agli infermieri perché per la prima volta, proprio a Montenero, parliamo di reparti a gestione infermieristica, con 14 posti letto disponibili. Ci auguriamo che la sanità molisana possa trovare la giusta valorizzazione e che il paziente possa goderne a casa senza dover fare più viaggi della speranza. Questo era l’obiettivo che ci eravamo dati a inizio legislatura e questo è il risultato che consegniamo ai molisani. Mi dispiacerebbe però se domani dovessi leggere da qualche parte che queste sono ‘inaugurazioni elettorali’: se fosse dipeso da me, le inaugurazioni le avrei fatte il primo anno. Purtroppo le difficoltà e un’assoluta mancanza di credibilità, in passato, da parte della nostra Regione ci hanno costretti a investire un lungo periodo di tempo affinché il documento di programmazione sanitaria diventasse un atto concreto. Adesso sta a noi la rapidità nel trasformare quella programmazione in atti concreti. Mi auguro che il Molise finalmente sia ripartito e che i sacrifici che i molisani hanno fatto negli anni possano sfociare in un sorriso al posto della rabbia che per troppi anni ha caratterizzato lo scontro sociale e politico in questa regione”.