La strategia politica fa naufragare la chiusura della Società Autostrade del Molise, azienda mista tra ANAS e Regione Molise, che dal 2008 costa annualmente ai molisani decine e decine di migliaia di euro. Votano a favore della eliminazione della società solo Frattura, Facciolla, Petraroia, Manzo e Federico. Il Consiglio regionale ha bocciato martedì sera la proposta del governatore Paolo di Laura Frattura che aveva presentato in Aula un emendamento alla Legge di stabilità regionale 2018 riguardo alla chiusura della società Autostrada del Molise S.p.A. L’opera, con un tracciato di circa 150 km, avrebbe dovuto collegare Termoli a San Vittore sviluppandosi in due tratte, San Vittore-Venafro-Isernia-Bojano-Campobasso e Bojano-Termoli, prevedendo la realizzazione di due corsie per senso di marcia, più corsia di emergenza; 121 viadotti (per complessivi 40,3 km), 15 gallerie (per uno sviluppo lineare complessivo di 11,8 km) e 35 svincoli di collegamento con la viabilità esistente. “Concettualmente questo progetto è l’esatta negazione del concetto di rete stradale a servizio del territorio perché l’autostrada Termoli-S.Vittore rischiava di diventare un corridoio che di fatto avrebbe determinato il definitivo isolamento del territorio stesso. La pretesa che questa autostrada potesse togliere il Molise da un suo presunto isolamento è stata pura demagogia in passato e fumo negli occhi dei molisani adesso – dichiarano da Legambiente Molise. – Invece il Molise ha bisogno che venga potenziata e messa in sicurezza l’attuale rete stradale, azione che non stravolgerà l’assetto del territorio e garantirà facilità di collegamento di tutti i centri urbani molisani con le aree interne. Dobbiamo pretendere che il Molise venga attraversato con sufficiente rapidità e sicurezza, ma con l’obiettivo di sollecitare il rallentamento e l’interesse a fermarsi, favorendo l’utilizzo della mobilità su ferro e pretendendo l’elettrificazione della tratta ferroviaria Campobasso–Roma”.
I numeri dei costi in aumento. Secondo il bilancio d’esercizio 2016 della società, il totale delle perdite al 31/12/2016 risulta pari a più di un milione di euro (superiore al limite previsto dall’articolo 2446 del Codice Civile di 1/3 del capitale sociale, pari ad un milione). I costi per servizi ammontano complessivamente a 150.634€ (al 31/12/2015 erano 139.500€) tra cui spiccano i 68.080€ per compensi agli amministratori, i 22.800€ relativi alle spese legali maturande per la difesa della società nella controversia avanzata innanzi al Tar Molise dal soggetto Promotore e quarantamila euro di consulenza da parte di ANAS per “supportare” un Cda che non può far nulla. “I dati parlano chiaro. Il bilancio d’esercizio 2016 racconta di una società in perdita che si mantiene in attivo solamente grazie al capitale sociale e che non ha garanzia di copertura finanziaria futura perché ha avuto il parere negativo del Ministero dell’Economia e del Ministero delle Infrastrutture – affermano ancora da Legambiente Molise. – Il Presidente Paolo Di Laura Frattura nell’incontro con tutti i candidati promosso dalla nostra associazione prima delle scorse elezioni si era distinto per la sua dichiarazione di contrarietà su questa opera pubblica: ora ci sembra paradossale che all’epilogo di questa legislatura resti aperto il CdA, lasciando in campo un dibattito che doveva da tempo essere chiuso. Fa strano – continuano da Legambiente – che lo stesso Governatore, pur mantenendo la stessa posizione, non faccia una piega di fronte ad una maggioranza che su questo tema in maniera piratesca si lava le mani e lo lascia solo. Allo stesso tempo fa strano pensare che nelle settimane scorse molti dei consiglieri che si sono stracciati le vesti per lo sperpero di risorse dovute al rinvio delle elezioni regionali si siano espressi contro la chiusura di questa società”, concludono da Legambiente.