Non si sono presentati al Mama’s di Campobasso solo per bere un caffè, Michele Durante e Gianmaria Palmieri cominciano la loro corsa verso il Senato con Liberi e Uguali e hanno deciso di farlo insieme. In particolare il secondo ha voluto rispondere alle accuse di conflitti di interesse, fatte da alcuni esponenti del Partito Democratico, per non essersi dimesso dal ruolo di Rettore dell’Università del Molise (ma solo sospeso). “Alcuni usano le dimissioni da rettore del professor Pietro Navarra di Messina come precedente per giustificare le proprie esternazioni. Ma in quel caso le motivazioni sono diverse. E l’articolo 51 della nostra Costituzione garantisce il diritto sia all’elettorato attivo che a quello passivo: perché dovrei rinunciare a esercitare un mio diritto? Mi sono sospeso ma non avevo nessun obbligo nel farlo: il rettore è gestore di un servizio pubblico, come altri cui però non viene fatto nessun appunto. Mi piacerebbe che questi si avvedano di tali mancanze, e ci sarebbe da domandare a tali personaggi il motivo per il quale non sono loro a rinunciare ai propri incarichi. Perché nessuno chiede agli assessori e ai consiglieri regionali di dimettersi se sono candidati alle Politiche? Anche loro sono tenuti a svolgere il loro incarico nell’interesse dei cittadini. Fare politica vuol dire servire la comunità. Per me la scelta è simile a quella che ho fatto quando, da docente, ho deciso di dedicarmi all’Università del Molise. La candidatura non è un ufficio di collocamento: è un contribuire al miglioramento delle condizioni sociali della nostra terra”. La vicinanza con Leva e Durante lascia intendere che le elezioni regionali potrebbero rappresentare un secondo step qualora non riuscisse a sedere a Palazzo Madama. Intanto ha le idee chiare sul suo programma politico: salute, lavoro, accesso al credito, diritto alla casa, solidarietà. “La scelta di Liberi e Uguali è dettata dalla necessità di riempire uno spazio politico che altri hanno lasciato vuoto, in una situazione regionale dove si devono pretendere cure rapide, di qualità e per tutti, riducendo i tempi di attesa e favorendo le urgenze dei ricoveri; dove è necessario consentire un accesso al credito più agevole per giovani e famiglie; dove il disastro del Jobs Act richiede di rilanciare seriamente l’impresa locale attraverso un piano d’investimenti pubblici d’ispirazione keynesiana, sul modello tedesco. L’esperienza di Ripabottoni, quello del centro migranti che ha fatto il giro dei media internazionali, deve insegnarci come trasformare il fenomeno migratorio da problema a risorsa. Liberi e Uguali si differenzia già di per sé in quanto movimento di centrosinistra che ha deciso di rimanere in un’area della politica italiana abbandonata da tutti. Non è una chiusura al Partito Democratico, ma se il Pd decide di isolarsi da solo alleandosi con le destre, l’allontanamento della sinistra più autentica è consequenziale. Quando il Pd tornerà ad essere una forza democratica di centrosinistra, solo allora ci potrà essere confronto”. Il presidente del consiglio comunale di Palazzo San Giorgio definisce ammirevole l’impegno politico ddi Palmieri che ha deciso con estrema coscienza sociale di mettersi in gioco dalla parte degli ultimi e dei meno privilegiati. “Una sensibilità – ha detto Durante – forse più comune ai paesi anglosassoni che al nostro, dove comunque i problemi non mancano. La la comunicazione istituzionale non va scambiata per propaganda politica: per fare proposte in campagna elettorale è necessario scendere dal piedistallo dei ruoli istituzionali”.
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