“Il non voto favorisce l’elezione di cattivi amministratori”: il candidato sull’uninominale al Senato per il centrosinistra, Enrico Colavita, fa appello a chi la prossima domenica 4 marzo non vorrebbe recarsi alle urne. “Sono gli astenuti che possono fare la differenza nello scegliere esponenti competenti e programmi seri e realizzabili, oppure affidarsi a una classe dirigente poco capace e che ha fondato le proprie promesse semplicemente su false illusioni. Rinunciando al diritto di partecipare attivamente alla vita del Paese – prosegue – si rinuncia al diritto di essere cittadino. E rinunciare alla vita del Paese significa arrendersi, significa non rimboccarsi le maniche per cambiare qualcosa. Significa demandare ad altri il proprio destino. Chiedendo ai cittadini di partecipare alla consultazione elettorale chiedo loro di compiere il primo passo per essere protagonisti. Perché nessuno ha il diritto di rimettere nelle mani di altri le proprie scelte e le proprie idee”. Ma per Colavita votare per il centrosinistra ha un ulteriore significato che rivendica anche derive totalitarie e antidemocratiche. Politiche che rischiano di mettere da parte quanto sancito dalla Costituzione. “Proprio in virtù di quei diritti è oggi più che mai un dovere partecipare alla consultazione elettorale”.
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