Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, questa mattina ha reso omaggio alle vittime dell’eccidio di via Fani a 40 anni dal rapimento del presidente della Dc, Aldo Moro. Presenti alla commemorazione anche il sindaco di Roma, Virginia Raggi, e il governatore Nicola Zingaretti. Le Brigate Rosse, il 16 marzo del 1978, prima di sequestrare Moro uccisero gli uomini della sua scorta, fra cui Giulio Rivera, agente classe ’54 originario di Guglionesi (gli altri erano i carabinieri Oreste Leonardi e Domenico Ricci e i poliziotti Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino). In occasione del ricordo della strage, fra i messaggi istituzionali ci sono anche quelli del presidente della Regione Frattura e del sindaco di Campobasso Battista.
Frattura. “Il nome di Giulio Rivera non ci riporta solo al più grave attacco alla nostra Repubblica, il sequestro 40 anni fa del presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro. Il nome di Giulio Rivera, assieme a quelli degli altri componenti della scorta, gli agenti di polizia Raffaele Iozzino e Francesco Zizzi e i due carabinieri Oreste Leonardi e Domenico Ricci, ci riporta anche e soprattutto al coraggio e al valore di uomini come lui, come loro. Giulio era il più giovane, aveva appena 24 anni quando il commando delle Brigate rosse sorprese in via Fani a Roma l’auto sulla quale viaggiava Moro. Non ci fu pietà per nessuno della scorta: persone oneste e perbene, rigorosi servitori dello Stato, uomini giusti che lavoravano per sostenere le loro famiglie o per farsene presto una. E tutto questo, questa dimensione semplice e quotidiana, rende ancora più terribile il ricordo dell’agguato che ha cambiato la storia del nostro Paese. Oggi l’Italia rende omaggio al sacrificio di Giulio e dei suoi colleghi: l’abbraccio dovuto alle vittime cui il destino riserva un ricordo più silenzioso ma comunque sentito. è sentito e non passa il dolore di Guglionesi, il paese dal quale Rivera era partito una volta diventato poliziotto: Giulio è sempre lì nei pensieri dei suoi concittadini. E’ nelle lacrime senza consolazione dei suoi familiari, è nel silenzio attonito del Molise che oggi come allora pensa alla vita che Giulio aveva davanti e che la brutalità assassina di quegli anni bui gli ha negato. Oggi come allora siamo vicini a chi da 40 anni piange ogni giorno il giovanissimo agente della scorta del presidente Aldo Moro”.
Battista. “Ricorre oggi il triste anniversario della strage di via Fani: un attacco alla democrazia e ai valori della nostra Repubblica. Erano gli anni di piombo, e nel feroce agguato delle Brigate Rosse, attuato per sequestrare l’esponente di spicco della Democrazia Cristiana Aldo Moro, persero la vita gli uomini della sua scorta. Tra cui Giulio Rivera, guardia P.S. di 24 anni, originario di Guglionesi, figlio del nostro Molise, a cui è stata intitolata la scuola di Polizia di Campobasso. Non ci fu scampo nemmeno per il maresciallo Oreste Leonardi di 52 anni e per l’appuntato Domenico Ricci di 42, entrambi carabinieri che viaggiavano sulla Fiat 130. Stessa sorte per la guardia di P.S. Raffaele Iozzino di 24 anni e per il vicebrigadiere Francesco Zizzi di 30 anni che con Giulio Rivera viaggiavano sull’Alfetta. A distanza di quarant’anni da quell’attacco terroristico, il ricordo e la commozione sono ancora forti e vivono nel sacrificio di quegli uomini che hanno perso la vita per servire lo Stato. A loro e alle famiglie va il nostro ricordo, la nostra ammirazione, e il nostro abbraccio perché vittime di un tragico fatto di sangue che continua ad essere una delle pagine più nere della storia recente e che deve farci riflettere sulla democrazia e sul rispetto della pluralità del pensiero politico e sociale, valori fondamentali che vanno difesi e tutelati. Sempre”.