LA MOLISANA MAGNOLIA CAMPOBASSO 59
PALLACANESTRO FEMMINILE UMBERTIDE 77
(20-22, 32-39; 46-58)
CAMPOBASSO: Alesiani 4 (1/3, 0/1), Di Gregorio 9 (1/7, 1/4), Ciavarella 19 (8/11, 0/2), Di Costanzo
2 (1/2), Dzinic 16 (6/17); De Pasquale 7 (2/4, 1/3), Reani (0/4, 0/1), Dentamaro 2 (1/5). Ne: Corsetti e
Landolfi. All.: Sabatelli.
UMBERTIDE: Fusco 20 (7/9, 1/4), Giudice 12 (5/8, 0/3), Dettori 15 (3/9, 3/4), Paolocci 7 (2/3, 1/2),
Mandic 11 (5/10); Meschi 10 (1/6, 2/3), Cutrupi 2 (1/3), Catalino. Ne: Conti e Morelli. All.: Contu.
ARBITRI: Rodia (Avellino) e Napolitano (Napoli).
NOTE: prima del match osservato un minuto di raccoglimento in memoria del padre (recentemente scomparso) della presidente della Magnolia Antonella Palmieri. Uscita per cinque falli Cutrupi (Umbertide). Fallo antisportivo a Dzinic (Campobasso). Tiri liberi: Campobasso 13/19; Umbertide 8/12. Rimbalzi: Campobasso 41 (Dzinic 10); Umbertide 35 (Fusco e Meschi 7). Assist: Campobasso 14 (Alesiani 5); Umbertide 18 (Giudice, Mandic, Fusco e Dettori 4). Progressione punteggio: 6-9 (5’), 23-28 (15’), 40-51 (25’), 52-64 (35’). Massimo vantaggio: Campobasso 4 (4-0); Umbertide 19 (55-74).
Come fosse un Giano bifronte. Contro Umbertide La Molisana Magnolia Campobasso mostra il lato meno performante della sua identità finendo con lo smarrirsi di fronte alla zona proposta dalle umbre, complice un approccio poco sostanzioso che porta le rossoblù a compromettere un avvio in cui erano andate subito 4-0 e sembravano anche aver riportato l’inerzia dalla loro parte sulla realizzazione di Ciavarella 12-11. Da lì in poi un primo parziale di 11-8 e ulteriori strappi tra secondo e – soprattutto – terzo parziale hanno finito per lasciare l’amaro in bocca al pubblico di fede rossoblù.
TABÙ PALAVAZZIERI? In quella che doveva essere la gara in cui dare continuità all’exploit di sabato scorso a Roma sul parquet del San Raffaele, le rossoblù finiscono invece per cadere in quella che è la quinta sconfitta – in dieci gare disputate – nell’impianto amico di Vazzieri, situazione che rischia di divenire un pericoloso ‘tarlo’ mentale per una squadra dall’età media giovane chiamata a fare i conti con l’esaltazione dei momenti felici ed il rammarico delle situazioni in cui sembra andare tutto storto.
PANTANO ZONA. Ed è quello che si verifica – puntualmente – proprio contro Umbertide. Di fronte all’opzione ‘bulgara’ delle ospite della zona 3-2, i #fioridacciaio finiscono con il perdersi nei meandri di tanti, troppi, tentativi dall’arco dei tre punti che non vanno a buon fine. Ciavarella (top scorer delle rossoblù a quota 19) prova a tenere in linea di galleggiamento un’imbarcazione in cui – sotto le plance – a conferma di un trend positivo la pivot Dzinic dà vita ad una prova da ‘doppia doppia’ (sedici punti e dieci rimbalzi). Sull’altro fronte, però, i cinque elementi in doppia cifra con Fusco top scorer di serata rappresentano il piccolo capitale portato a casa dalle ospiti che – con il successo di diciotto punti al 40’ – riescono a ribaltare anche la differenza canestri dopo il 48-63 patito all’andata.
L’ANALISI EX POST. Per l’assistant coach Rosario Filipponio, così, la descrizione di quanto è stato dopo il suono dell’ultima sirena finisce con l’essere l’elegia di una prestazione da mettere da parte nella consapevolezza di dover necessariamente guardare avanti. “Raccontano tutto le cifre – discetta – e dicono che abbiamo tirato molto male da tre punti. In campo si è vista tutt’altra squadra rispetto a quella ammirata a Roma. Non abbiamo avuto l’approccio opportuno e siamo finiti preda, nuovamente, di alti e bassi che, alle prime difficoltà (nel caso specifico la loro proposizione di zona), portano il gruppo a sciogliersi. Ciavarella ha provato in tutti i modi a darci uno scossone, ma non siamo riusciti a venirne fuori. L’importante è ora andare oltre e non far divenire il nostro impianto una sorta di tabù”.
CON FORLÌ PER IL RISCATTO. Ironia della sorte, quindi, il planning del calendario, che pone in successione – sino a fine mese – altri due confronti sul parquet di via Svevo (il confronto del ventiquattresimo turno ed il recupero ed il recupero della diciannovesima giornata mercoledì 28 contro Bologna), può essere subito l’occasione per togliere dalla mente l’immagine di un impianto interno ‘nemico’. Senza scomodare – per restare alla toponomastica della struttura del capoluogo di regione – la penna di Aron Hector Schmitz ed i flussi di coscienza di Zeno Cosini, protagonista di un suo celebre romanzo.
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