Questa mattina si è costituito in carcere a Larino il latitante 50enne di San Severo, noto alle forze di polizia, che lo scorso 24 febbraio si era sottratto alla cattura che aveva portato in carcere tre dei quattro destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Larino Elena Quaranta su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Marianna Meo, nei confronti di soggetti di origine pugliese ritenuti responsabili dei reati di usura ed estorsioni pluriaggravati ai danni della medesima vittima, un imprenditore del Basso Molise. L’uomo, dopo le formalità di rito e la notifica dell’ordinanza da parte dei Carabinieri delle stazioni di Larino e Rotello che hanno condotto le indagini, è stato rinchiuso nel carcere di Larino a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante a cui sono stati inviati gli atti per il prosieguo delle attività di competenza. L’inchiesta portata avanti dai Carabinieri è nota come “Sorice”, termine dialettale che sta per sorci, topi. L’imprenditore bassomolisano, attivo in diversi settori, mentre attraversava una crisi economica si era rivolto agli strozzini, coi quali aveva pattuito interessi usurai per prestiti di denaro. Ma gli interessi sono divenuti insostenibili e l’uomo ha trovato sempre più difficoltà a pagare il debito, ricevendo pressioni e minacce anche con l’uso di armi. Nel marzo 2017 l’imprenditore decise di rivolgersi alle forze dell’ordine.
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