Ha avuto un’eco straordinaria la notizia della candidatura internazionale della transumanza a patrimonio immateriale dell’umanità Unesco, presentata a Parigi dalle Rappresentanze Parlamentari di Italia, Grecia e Austria. La notizia, che è stata diffusa dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ha messo in luce il ruolo determinante svolto dal Molise in un lungo processo partito nel 2015 per volontà di Nicola Di Niro, direttore dell’Agenzia di Sviluppo Rurale Moligal e della famiglia Colantuono, custode del tramando in Molise e Puglia dell’antico rito agropastorale. Il sito di Repubblica online e la popolare trasmissione radiofonica di Rai Radio 2, Caterpillar, hanno raccontato del lavoro partito dal Molise ed esaltato la qualità della transumanza, nella sua genuinità e valore storico-paesaggistico dal forte contenuto identitario. Un grosso spot pubblicitario per il fenomeno delle migrazioni stagionali di greggi, mandrie a pastori. A Caterpillar i conduttori e il responsabile della comunicazione della transumanza molisana, Maurizio Cavaliere, hanno parlato del forte impatto mediatico del fenomeno, in particolare di quello della transumanza di maggio dalla Puglia al Molise, portata avanti con dedizione secolare dalla famiglia Colantuono. Immediato è stato il riscontro sulla pagina facebook dedicata ‘Transumanza e altre meraviglie dal Molise’. Grossa soddisfazione da parte di Nicola Di Niro di Asvir Moligal che ha detto: “Siamo partiti nel 2015. Eravamo noi, la Puglia, l’Abruzzo, la Basilicata, il Lazio e la Campania. Poi abbiamo trovato manforte negli amici della Grecia, e ancora le altre regioni italiane legate alla transumanza, infine l’Austria e il grande lavoro del Mipaf che ha premiato il coinvolgimento attivo delle comunità che in questi anni si sono date da fare per valorizzare il fenomeno. Vorrei evidenziare – ha concluso – che la candidatura formalmente presentata a Parigi è solo il primo paletto piantato lungo il programma ‘Pastoralismo, transumanza e grandi vie della civiltà’ sul quale siamo concentrati per il futuro”. L’intuizione degli operatori molisani e il massiccio partenariato avvicinano la transumanza a un risultato straordinario: sarebbe la ‘nona meraviglia’ nel patrimonio immateriale italiano e la prima in assoluto, quindi anche considerando il patrimonio materiale, per il Molise.
La soddisfazione del sindaco di Campobasso Antonio Battista. “C’è una grande fetta del territorio del capoluogo e della provincia di Campobasso che partecipa con fervore alla candidatura della Transumanza a diventare patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco. Richiesta presentata a Parigi che vede l’Italia capofila di altri due gradi Paesi: la Grecia e l’Austria. Una candidatura che mi riempie di orgoglio perché restituisce importanza ad un’antica tradizione, ormai poco praticata, e perché al tempo stesso valorizza quegli antichi ‘corridoi’ che una volta erano frequentati da pastori ed allevatori e che oggi, senza un’attenta e mirata azione di tutela, rischiano di scomparire. L’accoglimento da parte dell’Unesco della richiesta sarebbe un valido ed importante riconoscimento sociale, paesaggistico e antropologico, ma soprattutto un riconoscimento che andrà a salvaguardare quanti, con non poca fatica, mantengono ancora viva la transumanza. Ciò che mi rende ancora più fiero è che l’iniziativa di far appello all’Unesco sia partita proprio da un gruppo di persone del Molise, regione in cui la famiglia Colantuono da tempo lavora affinché l’antica tradizione non venga dimenticata”.