Sabato 28 aprile dalle ore 8.30 alla Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” si svolgerà il convegno “CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA OGGI FAST & FURIOUS”. Le malattie cardiovascolari continuano ad essere in assoluto la prima causa di morte nel nostro come in moltissimi Paesi del mondo. Ogni anno, sono responsabili di ben 17,5 milioni di morti premature e si prevede che nel 2030 aumenteranno a 23 milioni. In Italia ben 127mila donne e 98mila uomini muoiono ogni anno per le malattie cardio-cerebrovascolari e molte di queste morti si verificano prima dei 60 anni di età. Il dato fa riflettere, rappresentano il 30% di tutti i decessi e colpiscono più dei tumori. Fortunatamente emerge anche un altro dato: i tassi di mortalità per queste malattie si sono ridotti in 11 anni di oltre il 35%. La prevenzione, primaria e secondaria, diventa un’arma fondamentale affinché le diverse patologie che colpiscono il cuore e il sistema circolatorio continuino a decrescere. La prevenzione secondaria cardiovascolare consiste in una diagnosi precoce di una condizione patologica e in una cura rapida ed efficace. La Cardiologia interventistica si occupa di diagnosticare e curare i problemi che possono sorgere nell’apparato circolatorio, cioè all’interno del cuore e a livello di valvole e di vasi sanguigni. Normalmente gli interventi chirurgici vengono svolti per via “percutanea”, cioè attraverso un piccolo foro che viene praticato a livello inguinale, del polso o della piega del gomito. Il convegno promosso dalla Fondazione offrirà ai maggiori esperti del settore l’opportunità di confrontarsi sulle novità in atto. Si parlerà delle nuove metodiche e verranno illustrati “casi studio”. “Proprio grazie all’innovazione tecnologica la cardiologia interventistica ha infatti avuto negli ultimi anni un rapido sviluppo” commenta Cosimo Sacra, Direttore dell’UOC di Cardiologia e promotore dell’evento “soprattutto grazie a sofisticati dispositivi miniaturizzati che hanno facilitato sia la pratica diagnostica che gli interventi terapeutici e che sono diventati decisamente poco invasivi rispetto al passato”. Basti pensare che in Italia ogni anno si eseguono 334.304 procedure di cardiologia interventistica di cui circa 277.000 procedure diagnostiche tra cui coronarografie, angiografie periferiche, cateterismo cardiaco destro e sinistro; 142.000 angioplastiche coronariche (di cui 32.000 in corso di infarto acuto); 12.000 angioplastiche periferiche; 2.600 vulvoplastiche; 600 riparazioni percutanee di insufficienza valvolare mitralica; 2.300 chiusure percutanee di difetti cardiaci congeniti. L’evento è promosso dall’Unità di Cardiologia ed Emodinamica, diretta dal dottor Cosimo Sacra, che afferisce al Dipartimento Malattie Cardiovascolari, diretto dal dottor Carlo Maria De Filippo.
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