Cosa succede se Emma De Capoa non ritira le dimissioni da assessore alla Cultura di Palazzo San Giorgio? Semplice, il sindaco Battista dovrà nominare un nuovo assessore, o meglio una nuova assessora per bilanciare le quote rosa in giunta. Lo aveva fatto con la professoressa Maria Rubino, assessore esterno, chiamata a garantire la rappresentanza di genere con la contestuale nomina di Francesco De Bernardo nell’esecutivo allargato, nel novembre del 2016. Oggi il discorso è un po diverso: un posto già presente è rimasto vacante, peraltro in un ruolo chiave come quello della cultura seppure condizionato da risorse limitate negli ultimi anni, ad un mese forse dalla manifestazione più importante per Campobasso, ossia il Corpus Domini, e dalla programmazione estiva. Ritoccare completamente la giunta sembra al momento improbabile, ma non per questo impossibile. Il punto di partenza resta, comunque, l’eventuale dietrofront della De Capoa che, secondo voci di corridoio vicine al sindaco, sarebbe rimasta spesso lontana dalla linea seguita dall’esecutivo, motivo per cui subito dopo la decisione di farsi da parte le indiscrezioni parlavano di attriti relativi al budget da destinare al Corpus Domini e al cartellone estivo. Quella della De Capoa potrebbe essere una sorta di provocazione in attesa di un accordo fra le parti. Ma qualora le dimissioni non venissero ritirare, il sindaco dovrebbe cercare una sostituta e le consultazioni, in qualche modo, sono già iniziate. Emma De Capoa, che nel 2014 fu prima dei non eletti, e donna più votata della lista, coi Comunisti Italiani, venne nominata come assessore esterno. Pescare nella stessa lista significherebbe andare sulla seconda donna più votata (Patrizia Ciocca) che però ottenne meno di un terzo dei voti della De Capoa. Effettivamente il sindaco la soluzione ce l’avrebbe in Consiglio: si chiama Giovanna Viola, la giovane presidente della Commissione Cultura che la materia la mastica bene ed è sempre attiva sull’organizzazione di eventi di concerto con l’assessorato, Corpus Domini compreso. Il problemino politico è che Viola è stata eletta col Partito Democratico, che in giunta conta già ben quattro componenti (Chierchia, Maio, Salvatore e Ramundo), e questo potrebbe mettere in difficoltà il primo cittadino quando manca un anno al rinnovo del consiglio comunale. Secondo indiscrezioni, però, una buona fetta della maggioranza non sarebbe contraria all’affidamento dell’incarico a quella che al momento è l’unica donna della maggioranza in consiglio. Fra le altre ipotesi al vaglio del sindaco ci sarebbe anche quella di nominare un’assessora esterna a costo zero fino a fine legislatura, che abbia un ruolo operativo solo a ridosso delle manifestazioni e festività più importanti e che agisca di concerto col sindaco. La risposta potrebbe essere solo questione di ore.
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