Toma conferma la squadra di governo ma congela il posto riservato alla Lega. Almeno per qualche giorno. Solo ieri infatti il presidente della Regione ha promulgato il nuovo Statuto che prevede la possibilità di nominare un quinto assessore e introduce la nuova figura del sottosegretario, “che i partiti sottovalutano ma io ritengo importantissima, forse ancora non viene compresa appieno”. La scelta non si è basata sul maggior numero di voti raccolti dal singolo ma sulla rappresentatività della lista. Il criterio voluto per l’assegnazione degli assessorati è il Metodo D’Hondt, dallo studioso belga Victor D’Hondt, metodo matematico per l’attribuzione dei seggi nei sistemi elettorali che utilizzano il metodo proporzionale. “Con una variante”, ha sottolineato il governatore. “Mi sono affidato alla media ponderata”. Di conseguenza, tolte le due liste che per via del mancato quorum non sono entrate in Consiglio, “i cui programmi me ne farò portavoce personalmente”, le percentuali sulle sette liste “promosse” dall’esito delle urne hanno dato la precedenza a Forza Italia, Orgoglio Molise, Lega e Popolari per l’Italia. Perchè non assegnare il quinto posto alla lista immediatamente successiva, ossia l’Udc? “Perchè – spiega Toma coi numeri alla mano – c’è uno scarto troppo alto rispetto alla prima lista, Forza Italia”, quasi il doppio. Di conseguenza, visto l’alto consenso per Fi, con l’ingresso di tre consiglieri a Palazzo d’Aimmo, il presidente ha assegnato due assessorati a Forza Italia, nelle persone di Nicola Cavaliere e Roberto Di Baggio. Per Orgoglio Molise nominato Vincenzo Cotugno, per Popolari per l’Italia Vincenzo Niro. Aida Romagnuolo, in accordo con Toma, è al momento sospesa in attesa che il nuovo Statuto diventi effettivo. Ma secondo voci di corridoio la prima eletta della Lega potrebbe essere proposta anche alla presidenza del Consiglio regionale. “Su questo decide il Consiglio, per me avrà un posto riservato in giunta. Qualora le cose cambiassero, vedremo il da farsi”. Al posto di Cavaliere e Di Baggio in Consiglio entrano Nico Romagnuolo e Massimiliano Scarabeo, subentrano Paola Matteo al posto di Cotugno e Antonio Tedeschi al posto di Niro. Qualche scaramuccia con gli ‘esclusi’ c’è stata. A partire da Quintino Pallante, eletto con Fratelli d’d’Italia, che rivendicava accordi a livello nazionale. “Se c’erano li avrei ratificati – spiega Toma. – Ma gli altri non ne erano a conoscenza e non potevo prendere in considerazione quella richiesta”. Così come da parte di Michele Iorio. “Le sue richieste erano inaccettabili”, ha sintetizzato il governatore, che ha voluto chiarire: “Non peso la qualità in questo momento, ognuno della maggioranza ha un valore e ognuno avrà il suo ruolo, non ci saranno scontenti”. Nessun nominativo al momento per quanto riguarda il sottosegretario mentre resta aperta la possibilità di un assessore esterno seppure ormai meno probabile. Toma ha anche annunciato che terrà per sè la delega della sanità, mentre le deleghe ai singoli assessori saranno assegnate nei prossimi giorni. Intanto oggi la prima riunione con la giunta.
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