Tutto il paese è in fermento per i “Tredici Miracoli di Sant’Antonio”, la rappresentazione teatrale itinerante che porta il pubblico per le vie del borgo antico e che coinvolge l’intera comunità sotto il profilo organizzativo, dell’aggregazione sociale e della spiritualità. L’appuntamento è per domenica 10 giugno dalle 17. Si parte da piazza Caduti di Marcinelle per poi muoversi lungo un tragitto guidato che toccherà le location più suggestive del paese, fino a raggiungere Piazza Spensieri dove alle 21 si svolgerà l’evento clou dell’intera manifestazione, ossia la rappresentazione della morte del Santo. Per consentire a tutti di godersi a pieno lo spettacolo, i visitatori si muoveranno in gruppi di circa 60 persone che partiranno ogni 15/20 minuti. Per l’occasione il paese si trasforma in un grande palcoscenico dove andranno messi in scena i miracoli compiuti da Sant’Antonio nella Padova del 1200. Guide esperte conducono i visitatori lungo le varie tappe del percorso, illustrando i diversi episodi a cui assisteranno per le strade e le piazze più suggestive di Ferrazzano. Da sei anni la manifestazione, grazie all’impegno dell’Associazione “I Miracoli di Sant’Antonio – Ferrazzano”, raccoglie consensi e visitatori da tutto il Molise, oltre mille persone lo scorso anno. “La manifestazione fortunatamente è andata a crescere di anno in anno, fino ad arrivare a più di 1000 visitatori nell’ultima edizione – racconta Raffaele Gisi, presidente dell’associazione. – Anche per la nostra comunità si è rivelata un successo. Lo spirito d’aggregazione del paese non è mai stato così forte. La manifestazione coinvolge più di 100 persone tra figuranti, guide e collaboratori. Possiamo dire che almeno una persona per famiglia è impegnata nella realizzazione dei “Miracoli”. È questo spirito di aggregazione che anima la nostra associazione. Tra l’altro, l’associazione “I Miracoli di Sant’Antonio – Ferrazzano” si è costituita ufficialmente proprio quest’anno. Siamo molto contenti di aver creato qualcosa che speriamo duri nel tempo. Per questo cerchiamo di coinvolgere tantissimi bambini perché vogliamo che siano loro un giorno a portare avanti quella che ci auguriamo possa diventare una tradizione per il paese che duri negli anni”.
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