“Con la predisposizione del PRRI, finalmente qualcosa si muove per l’Area di crisi complessa Venafro‐Campochiaro‐Bojano. Ma è necessario accelerare al massimo: i lavoratori restati senza occupazione e senza più ammortizzatori sociali non possono più attendere i tempi delle procedure e della burocrazia regionale o romana. E nemmeno possono essere tenuti appesi gli imprenditori che hanno interesse ad operare in questa area della nostra Regione.” Questa la sollecitazione forte da parte di Tecla Boccardo che ha partecipato ad un incontro, con le altre Parti Sociali ed i Sindaci direttamente interessati, alla presentazione del “Progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’area di crisi industriale complessa di aree dell’indotto” predisposto da Ministero dello Sviluppo Economico (“MiSE”), Regione Molise e Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. (“Invitalia”). Questo essenziale documento serve per meglio definire i fabbisogni di sviluppo dell’area e, quindi, la gamma dei relativi strumenti agevolativi da attivare. Proprio in previsione di questo atto, furono raccolte in via preliminare le manifestazioni di interesse ad investire da parte di imprese italiane o estere (la cosiddetta “call” a cui risposero centinaia di soggetti). “Il PRRI deve partire dai fabbisogni e dalle potenzialità del territorio, con chiari obiettivi quali: il rafforzamento del tessuto produttivo esistente, il potenziamento produttivo anche della logistica connessa alle attività, il ricollocamento lavorativo e l’occupabilità. Leggeremo ora nel documento come sono state valutate le potenzialità del territorio, quanto viene destinato alle agevolazioni per incentivare gli investimenti produttivi, quanto alla ricerca e all’innovazione. E sapremo finalmente su quanto si può fare conto per attivare le politiche attive del lavoro, già individuate e condivise con il Sindacato. Secondo noi – evidenzia la Segretaria generale della UIL molisana – non solo occorre al più presto mettere a disposizione le aree fisiche di intervento (aree da recuperare, aree immediatamente edificabili, manufatti disponibili), programmare il miglioramento delle infrastrutture di collegamento con porti, aeroporti, ferrovie, ma anche offrire adeguati strumenti di accesso al credito. Bene, da questo punto di vista, che le banche operanti nell’area di crisi siano state contattate e coinvolte affinché esse applichino alle imprese fruitrici delle agevolazioni le migliori condizioni creditizie possibili. Un ruolo importante potrà essere svolto da FinMolise”. Ed ecco un’altra proposta concreta della UIL Molise: “Le finalità di ripresa vanno perseguite tramite l’attivazione di strumentazione agevolativa nazionale e regionale orientata a promuovere programmi di investimento produttivo (creazione di nuova unità produttiva, ampliamento/riqualificazione/diversificazione di unità produttiva esistente), programmi di investimento per la tutela ambientale, progetti di innovazione dei processi della organizzazione, progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale. Ma è dall’innovazione e dalla ricerca che passa la ripresa economica e occupazionale: vogliamo qui realizzare l’industria 4.0 per produrre non solo caciotte o polli o tessuti, ma anche computer, informatica avanzata, domotica, utilizzando reti informatiche avanzate. Da noi ci sono molti soggetti che fanno ricerca, dall’Università ai Centri che si occupano di statistica, dai punti privati di ricerca e di sperimentazione ai centri studi pubblici. Mettiamoli in rete, impegniamoli in un progetto coordinato di accompagnamento e di supporto delle aziende che impianteranno le proprie strutture produttive in questa area.”
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