Una strada via terra alternativa al viadotto del Liscione? E il gruppo Facebook ‘Liscione Sicuro’ a proporlo al governatore Toma, riprendendo un progetto pensato già all’inizio degli anni Duemila e fiancheggiato da alcuni esponenti politici e vertici aziendali, come ricorda in una lettera aperta lo stesso comitato indirizzata a Toma, al premier Conte e al ministro Toninelli.
“Sig. Presidente,
Il gruppo pubblico FB “Liscione sicuro”, che noi rappresentiamo e che oggi può contare su numerosissimi iscritti, è sorto per sollecitare gli organi regionali a tenere fede a quanto stabilito dopo la sigla del Patto per il Molise nel 2016 sul tema della tutela del territorio. Esso prevedeva, tra gli interventi prioritari, il “Ripristino della sicurezza del territorio attraverso il collaudo e messa in sicurezza dell’invaso del Liscione”. Come rappresentanti del Comitato ci battiamo da allora per richiamare l’attenzione delle autorità competenti sullo stato della diga del Liscione e su quello del viadotto che attraversa il Lago di Guardialfiera, opera risalente all’inizio degli anni ’70, fondamentale per collegare il centro della Regione con la costa Adriatica, anche per l’assenza d’una rete ferroviaria decente e per la tortuosità delle strade alternative. L’immane tragedia di Genova e il fenomeno tellurico che ci ha interessato nei giorni di ferragosto hanno acuito e amplificato la preoccupazione, la paura e l’ansia di tutti noi molisani perché consapevoli da anni della criticità di quell’arteria. Il problema principale che ci attanaglia, oltre alla condizione effettiva della struttura del viadotto (che probabilmente non si conosce fino in fondo e che non vogliamo evocare per evitare allarmismi), è la possibilità purtroppo reale che un evento grave simile a quello attuale possa provocare, in futuro, la chiusura del viadotto impedendoci il transito, cosa che spezzerebbe – ripetiamo – l’unico collegamento percorribile tra il Basso Molise e il resto del territorio, caratterizzato – come purtroppo constatiamo ogni giorno – da una rete stradale impraticabile che ci rende la vita difficile. Per questi motivi, Sig. Presidente, Le chiediamo di attivare con la rapidità che la situazione richiede:
– tutte le iniziative atte alle verifiche e ai controlli sulle reali condizioni di conservazione dei materiali del viadotto, soprattutto di quelli delle basi sommerse dei piloni;
– un tavolo di confronto con il Governo Nazionale, con l’ANAS ed enti preposti per individuare le risorse e le soluzioni progettuali più idonee a realizzare, con procedura d’urgenza, una strada a mezza costa collocata sul versante di Guardialfiera che colleghi il bivio di Lupara con l’area dell’ex Zuccherificio del Molise.
Una soluzione simile venne concordata tra l’allora Presidente della Regione Molise Giovanni Di Stasi, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Micheli e il Presidente dell’ANAS Giuseppe D’Angiolino. Nel corso di un incontro tenuto a Palazzo Chigi nel 2001 fu previsto un intervento, cofinanziato dal Governo nazionale e dalla Regione Molise, per la realizzazione di una strada a mezza costa sul versante di Guardialfiera. Perché non ricominciare da lì, naturalmente con i protagonisti di oggi? Ci rendiamo conto delle difficoltà da superare per raggiungere gli obiettivi che proponiamo, ma siamo sicuri che la consapevolezza del pericolo sia troppo grande da parte di tutti – il nostro gruppo è cresciuto di 1500 adesioni in poche ore – per non prendere provvedimenti seri in merito. Sig. Presidente,
un incontro, che siamo certi ci vorrà concedere per approfondire l’argomento, ci consentirà di conoscere la Sua posizione sulla nostra proposta e di programmare in tal modo la nostre iniziative future“.