Saepinum-Altilia, l’antica città romana situata a circa tre chilometri dal comune di Sepino, è finita sotto i riflettori del Tg3 nazionale, non solo per la sua bellezza ma anche per la sua difficoltà a trovare la giusta notorietà a livello nazionale, nonostante sulla carta il sito sia molto conosciuto. L’inviata che ha curato il servizio giornalistico andato in onda all’ora di pranzo, intervistando la storica dell’arte Carla Mastrantuono, ha descritto i resti dell’antica città e ciò che rimane della vita intorno, con pastori e greggi che si “mischiano” ai turisti, dal momento che l’area si trova localizzata lungo l’antichissimo tratturo Pescasseroli-Candela. Altilia, viene fatto notare nel servizio, è un sito ‘aperto’, dove i visitatori possono accedervi senza pagare un biglietto, cosa che altrove è divenuta una prassi anche per garantire un costante ed efficace lavoro di controllo, manutenzione, valorizzazione. Questo aspetto, infatti, rende Altilia più esposta all’incuria o ai vandali oltre che non restituisce numeri precisi circa le visite. Perché non viene fatto di più, chiede Cristiana Palazzoni al giornalista di origini molisane Domenico Iannacone, invitato in studio. “Il problema è tutto molisano”, risponde Iannacone. “Una terra così bella, che ha mare, montagne, paesaggi stupendi e siti archeologici come quello di Saepinum-Altilia raccoglie meno turismo di quanto ne potrebbe aspirare per un problema molto grande, le infrastrutture, in particolare le strade. Manca un’autostrada che taglia la regione e garantisca tempi di percorrenza accettabili”.
Congratulazioni alla neo dottoressa Caterina Calardo: 110 e lode con tesi su un museo dedicato alla pandemia da Coviv-19
Congratulazioni alla dottoressa Caterina Calardo per il brillante conseguimento della laurea magistrale con lode Alla presenza di genitori, fratelli e...
Leggi tutto