La nostra memoria, la memoria della storia che ci appartiene non può essere racchiusa in una data, in un giorno segnato in rosso sul calendario. Soprattutto quando si tratta di celebrare il 25 aprile: ‘l’anniversario’ della Resistenza, la festa della Liberazione. Resistenza e Liberazione che hanno permesso alla vecchia Italia di diventare la nuova Italia, non più stretta nella morsa del governo fascista e soprattutto non più vittima dell’occupazione nazista. Un esempio di eroismo, di grande partecipazione quello che diedero gli italiani in quegli anni così difficili, in un Paese ormai in ginocchio che mai avrebbe potuto fare a meno della determinazione di un popolo, tanto devoto, per trovare la forza di rialzarsi, di guardare avanti. Invece grazie al coraggio di tanti uomini e di tante donne che hanno creduto e lottato fino a dare la vita per la Patria, oggi possiamo essere orgogliosi di vivere in questa Italia, un grande Paese in una grande Europa. Una dura e lunga lotta quella per la Liberazione affrontata senza alcuna distinzione sociale né economica: parteciparono tutti e tutti mossi da un unico grande obiettivo: eliminare l’oppressione per costruire e ricostruire un’identità in bilico. In prima linea dunque militari, ma anche civili, tanti civili: contadini, professionisti, intellettuali e operai. Seppur piccolo il nostro territorio ha dato un rilevante contributo e con stima e orgoglio mi piace ricordare quanti furono feriti e quanti persero la vita per raggiungere il nobile obiettivo. A loro e alle loro famiglie vanno il mio pensiero e la mia gratitudine. Un’Italia unita dunque, che ha saputo difendere la millenaria cultura lasciandosi alle spalle venti anni di oppressione. L’augurio che faccio, e lo rivolgo soprattutto ai giovani, è che la Liberazione e la Resistenza non restino concetti vaghi, parole vuote, ricordi ingialliti di un capitolo di storia che non deve passare in secondo piano, ma che anzi merita assoluta considerazione e presa di coscienza perché l’Italia è compatta grazie alla compattezza degli italiani che hanno creduto e fatto la Resistenza nazionale. È a loro che dobbiamo ispirarci per contrastare chi questo Paese vuole dividerlo, spaccarlo, chi con un colpo di spugna vuole cancellare anni di conquiste pagate a caro prezzo. Oggi abbiamo grandi tesori tra le nostre mani: la coesione, la democrazia, la pace che dobbiamo custodire ed alimentare quotidianamente attraverso il nostro impegno, il nostro senso del dovere e quella passione necessaria affinché tali tesori possano continuare ad essere i pilastri su cui far reggere la nostra Patria, tesori in cui credere profondamente rispettando l’enorme sacrificio dei nostri padri e il futuro dei nostri figli. Buon 25 aprile a tutti.
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