“Abbiamo sempre sostenuto che l’autovelox installato dal Comune di Macchia d’Isernia lungo la SS. 85 Venafrana era illegittimo”. E’ il commento Feliciantonio Di Schiavi (Fiadel), Antonio Turdò (Pro Trignina), Giuseppe Doganieri (Assotir) e Tiziano Di Clemente (Pcl) alla sentenza della Cassazione che ha messo fine a un lungo scontro fra associazioni ed enti pubblici. “Il Comune di Macchia d’Isernia – continuano i rappresentanti, – spalleggiato dalla Prefettura di Isernia, ha sempre sostenuto il contrario, anche quando è stato condannato dai diversi giudici di pace che hanno affrontato la questione. Non solo. Il Comune e la stessa Prefettura hanno promosso appello avverso le corrette sentenze dei giudici di pace ed ecco che puntuale il Tribunale di Isernia, e per esso il presidente Vincenzo Di Giacomo, ha rigettato gli appelli e ha condannato sia la Prefettura che il Comune alle spese. Non soddisfatto il Comune di Macchia d’Isernia ha proposto appello in Cassazione. Ebbene, la Cassazione ha dato torto al Comune di Macchia d’Isernia confermando le sentenze dei giudici. Alla luce della decisione della Cassazione ci aspettiamo che il Prefetto di Isernia ordini al Comune di Macchia d’Isernia di smantellare quell’autovelox così come fece l’ex Prefetto Caterina Valente nell’anno 2011 quando, dopo che le dimostrammo che gli autovelox installati dal Comune di Isernia lungo la SS. 85 e dal Comune di Cantalupo nel Sannio lungo la SS. 17 per Campobasso erano illegittimi, immediatamente ne dispose la rimozione”. Le associazioni infine informano che stanno predisponendo un documento da inviare al Ministero dell’Interno sulla grave situazione degli autovelox che persiste nella provincia pentra.
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