Nonostante molti molisani abbiano scelto il 1 novembre, solennità di Tutti i Santi, come giorno per andare a trovare i cari defunti in quanto festa nazionale, con chiusura di uffici e attività comerciali, si celebra oggi 2 novembre il giorno dei morti (o ricorrenza dei defunti) e i cimiteri comunque saranno più affollati rispetto alla routine. Secondo la ricorrenza Cattolica, questa ricorrrenza è preceduta da un tempo di preparazione e preghiera in suffragio dei defunti della durata di nove giorni: la cosiddetta novena dei morti, che inizia il 24 ottobre. Il giorno scelto per commemorare i defunti viene da un rito bizantino che celebrava tutti i morti il sabato prima della domenica di Sessagesima, ossia la domenica che precede di due settimane l’inizio della Quaresima, all’incirca fra la fine di gennaio ed il mese di febbraio. Già le civiltà più antiche celebravano gli antenati tra fine ottobre e inizio novembre. Il riferimento sarebbe al grande Diluvio, nella Genesi. Infatti Noè costruì l’arca nel “diciassettesimo giorno del secondo mese” (novembre). Nella cultura celtica la “notte di Samhain”, ossia la notte di tutti i morti e di tutte le anime, è la celebrazione più importante del calendario, e si festeggiava tra il 31 ottobre e il 1° novembre. Tradizioni che i primi cristiani facevano fatica a perdere, così la Chiesa cattolica si adeguò. Nel 835 Papa Gregorio II decise di spostare la festa di “Tutti i Santi” dal 13 maggio al 1° novembre, sperando di dare un nuovo significato religioso ai culti pagani. Ma è un rito che nella chiesa latina viene fatto risalire già all’abate benedettino sant’Odilone di Cluny, nel 998 con la riforma cluniacense, che stabilì che le campane dell’abbazia fossero fatte suonare con rintocchi funebri dopo i vespri del primo novembre per celebrare i defunti, poi il 2 novembre l’eucaristia sarebbe stata offerta “pro requie omnium defunctorum”. In seguito il rito venne esteso a tutta la Chiesa Cattolica. Nel giorno dedicato al ricordo dei defunti, in genere, si visitano i cimiteri per porre fiori sulle tombe dei propri cari ma in varie località d’Italia si possono incontrare usanze differenti, consistenti in particolari pietanze da preparare o veri e propri riti a cui prendere parte.
(in foto una sezione del cimitero di Campobasso)