“Abbiamo proposto al presidente del Consiglio, in Ufficio di Presidenza, di realizzare iniziative concrete per la valorizzazione della cultura, delle radici, della storia della nostra regione”. E’ la consigliera regionale del M5S Patrizia Manzo a sostenerlo, spiegandone il motivo ben preciso. “Il Molise è antichissimo dal punto di vista storico: si pensi che la presenza umana risale all’epoca paleolitica (circa 2,5 milioni di anni fa). Ma dal punto di vista politico-amministrativo la nostra identità nasce solo negli anni sessanta del secolo scorso. E le tracce di questa nascita politica sono di natura diversa da quelle riscontrabili in uno scavo archeologico. Sono individuabili negli incipienti atti depositati per l’istituzione del nostro Statuto, nei primi verbali delle Commissioni che hanno permesso, nel 1963, grazie a una disposizione transitoria che consentì di derogare ai limiti imposti dall’art. 132 della Costituzione italiana, la nascita della regione Molise: unico caso, nella storia dell’Italia repubblicana, di formazione di una regione per distacco da un’altra. Attualmente, di questa recente storia possediamo un unico fragile testo conservato nell’archivio dell’ufficio legislativo, facile preda dell’umidità e della polvere. Rischiamo davvero di recidere le radici del nostro passato più prossimo e di perderlo per sempre. Un danno incalcolabile e un’offesa ingiustificabile a tutti i molisani. Chiediamo rimediare a questa indifferenza nei confronti delle nostre radici, delle fondamenta della nostra regione, con iniziative concrete che vanno nella direzione della valorizzazione e del recupero del patrimonio storico legislativo della Regione Molise. Abbiamo il dovere di valorizzare la nostra storia e le nostre radici, ma con idee e progetti concreti, non con eventi temporanei e fumosi, i cui effetti svaniscono nel giro di poco e non aiutano affatto a incentivare la cultura. Viviamo in una società in cui la cultura, in tutte le sue declinazioni, viene il più delle volte bistrattata, in altre commiserata, come qualcosa di sì importante ma non più fondamentale. Allo stesso tempo, però, la politica è sempre pronta a usare la cultura quando fa comodo ergersi a suo paladino durante le cerimonie civiche. Se invece siamo davvero convinti che la cultura debba essere il nuovo motore di sviluppo dell’individuo, dei gruppi sociali dell’intero Paese, dobbiamo fare molto di più. Innanzitutto rispettarla e onorarla con azioni pratiche ed esemplari – conclude Patrizia Manzo – a cominciare dalla valorizzazione dello Statuto, unica reperto tangibile della recente storia della Regione Molise”.
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