“Per alcuni decenni è stata una delle più grandi fabbriche per la trasformazione della barbabietola del centro sud Italia”- lo dice nell’intervento alla Camera dei Deputati l’onorevole molisana Giuseppina Occhionero -, Lo Zuccherificio di Termoli, oggi, è solo un gigante di pietra, abbandonato a pochi metri dal mare. Vuoto. Immobile. Come immobile è stata la politica di questi ultimi anni che lo hanno lasciato morire, lentamente. Con la consapevolezza di mettere sul lastrico decine e decine di operai e dare un colpo alla produzione della barbabietola da Zucchero delle regioni che conferivano il prodotto nello stabilimento molisano, dal Molise, ma anche dalla Puglia, dalla Campania, dal Lazio. Un immobilismo sconcertante che ha ridotto alla fame centinaia di famiglie. Va detto che alle ultime aste, per la vendita della struttura e dei macchinari, non sono arrivate risposte. E che un pezzo per volta lo Zuccherificio è stato smontato e svenduto, proprio così: a pezzi. Ma va anche sottolineato che la risposta dei governi è stata inconsistente. E il Molise, regione a prevalente economia agricola, in pochi anni ha assistito al tracollo dello Zuccherificio e sta assistendo a quello della filiera del pollo. La Gam di Bojano, un tempo fabbrica di punta del gruppo Arena, è arrivata sullo stesso precipizio e centinaia di lavoratori, con le loro famiglie, sono in attesa di risposte e per il quinto anno consecutivo attendono il rinnovo della cassa integrazione, per la quale qualche giorno fa il ministero dello sviluppo economico ha garantito solo sei mesi di copertura. Per questo dico al governo e ai ministeri economici, del lavoro e delle politiche agricole una sola frase: il Molise vi chiede di fare presto, prima che sia troppo tardi.
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